Corsa contro il tempo per la nuova autorizzazione integrata ambientale dell’Ilva. «A inizio settembre c’è l’esame parlamentare del decreto, entro il 30 la nuova Aia, già riuscire a chiudere questa procedura in tempo – ha affermato il ministro dell’Ambiente Corrado Clini ai microfoni di “Prima di tutto” su Radio 1 -sarà una corsa velocissima».
Il ministro ha ricordato che «per l’autorizzazione precedente ci sono voluti quattro anni e mezzo». C’è poi il nodo risorse: i 146 milioni stanziati dall’azienda per gli interventi di risanamento, ha infine osservato Clini, «servono solo per alcuni di questi interventi, sicuramente non coprono tutto il ciclo di investimenti necessari». Nuovo sopralluogo dei Carabinieri Dopo il deposito delle motivazioni del Riesame, azienda e lavoratori studiano le prossime mosse. Nel pomeriggio i carabinieri del Nucleo Operativo ecologico di Lecce e i custodi giudiziari nominati dal gip Patrizia Todisco hanno effettuato un nuovo sopralluogo all’interno degli impianti sequestrati nello stabilimento siderurgico. Sono state esaminate delle carte ed è stato controllato il funzionamento dei macchinari e il tipo di produzione che sta avvenendo. Per domani é prevista una riunione delle Rsu dell’Ilva mentre per giovedì é in programma un incontro tra azienda e sindacati per discutere degli investimenti per la riambientalizzazione. Da bonificare 44 siti Il caso Ilva non è il solo. In Italia ci sono altri 44 siti inquinati che, in base al rapporto di Iss e Oms, richiedono una bonifica. Clini ha promesso interventi rapidi. «Molti dei 44 siti italiani inquinati indicati nel rapporto Iss-Oms – ha spiegato – fanno parte di quelli di interesse nazionale, che in tutto sono 57. Per questo – ha continuato il ministro – sono aperte da troppo tempo le operazioni di bonifica, appena insediati abbiamo semplificato le norme e le procedure che consentono la bonifica e abbiamo iniziato da Porto Marghera, Trieste, la laguna di Marano e Grado, ora siamo su Napoli e Bagnoli, Priolo e Taranto». Clini: in 15 anni perso troppo tempo «Abbiamo molto da fare – ha concluso il ministro – Purtroppo negli ultimi 15 anni in molti di questi siti è stato perso troppo tempo in discussioni e contenziosi, burocrazia barocca in un gioco dell’oca che stiamo cercando di semplificare perchè alla fine si arrivi a un risultato».
ilsole24ore.com – 22 agosto 2012