Cinque ipotesi sul tavolo dei tecnici del ministero dell’Economia per modificare l’Imu. Ma i pilastri sono: l’eliminazione completa dell’imposta sulla prima casa, come chiede il Pdl, o la sua rimodulazione. O l’una o l’altra.
Ieri Palazzo Chigi ha smentito che si stia valutando una stangata sui villini bifamiliari a schiera. Le prime somme potrebbero essere tirate mercoledì, quando si terrà la cabine di regia tra Esecutivo e maggioranza. All’incontro non dovrebbe partecipare Letta, che invece non dovrebbe mancare nella seconda cabina di regia, che si dovrebbe tenere il 18 luglio, e che potrebbe ufficializzare le decisioni del Governo su Imu e su Iva.
La prima ipotesi: l’accorpamento dell’Imu nella service tax
Le ipotesi su cui sta lavorando il Governo sono più di una. Si parte con la cancellazione per quest’anno della tassa sulla prima casa. Tutto ciò in vista della nuova “service tax”, che dall’anno prossimo dovrebbe contenere sotto un unico cappello Imu, Tares e i vari balzelli locali sugli immobili.
L’ipotesi numero due: ampliare la franchigia a 600 euro
C’è poi una seconda ipotesi, che passa attraverso l’ampliamento della franchigia. La situazione attuale vede a 200 euro, più 50 per ciascun figlio, la quota esente dalla tassa sull’abitazione. La franchigia potrebbe aumentare fino a 600 euro, soluzione che libererebbe dal pagamento dell’imposta circa l’80% dei contribuenti. Il gettito non subirebbe un analogo taglio, dato che nel 2012 il 29% i proventi scaturiti dall’Imu sulla prima casa (circa 1,2 miliardi) sono stati garantiti dai versamenti più alti, quelli con un ammontare superiore a 600 euro (interessato il 6,7% dei proprietari di abitazione).
La terza e quarta ipotesi: valori catastali o di mercato per le esenzioni
Sulla rimodulazione dell’imposta la partita è ancora aperta: le esenzioni potrebbero dipendere dai valori catastali, oppure potrebbero fare riferimento ai valori di mercato censiti dall’agenzia del Territorio.
La V soluzione: esenzione di parte dell’abitazione in base al nucleo familiare
A sostegno delle famiglie anche l’ipotesi di esentare una quota di vani o metri quadrati dell’abitazione, moltiplicata per ciascuno dei membri della famiglia. Per quanto riguarda i tempo della riforma, il sottosegretario Pierpaolo Baretta ha spiegato che «entro ferragosto verrà presentata la proposta per riformare l’Imu e poi si aprirà un confronto con tutti i soggetti interessati tenendo conto anche che parallelamente si lavorerà sulla delega fiscale che prevede la riforma del catasto».
Il Sole 24 Ore – 9 luglio 2013