Impennata del 25%, già nei primi mesi del 2012. In Italia si mangia più cavallo. A rilevarlo, con disappunto, è l’Associazione Horse Angels la quale tiene a precisare come, negli ultimi anni, il consumo era calato in maniera sensibile.
62.000 animali nel 2011 contro i 281.000 di dieci anni prima. L’improvvisa ripresa delle macellazioni, denuncia l’Associazione, è un sicuro effetto dell’imperante crisi economica che ha portato i proprietari a disfarsi dei loro animali.
Il rischio attuale, come in più occasioni avvalorato dagli stessi interventi delle Forze dell’Ordine, è che possano venire macellati sia animali destinati al consumo alimentare (dpa) che non. In quest’ultimo caso, con alta probabilità, si tratta di animali riciclati dagli ippodromi. Cavalli sportivi che assumono farmaci che li renderebbero incompatibili con la filiera alimentare. Basti considerare, aggiungono da Horse Angels, come oltre il 60% dei cavalli della sola ippica italiana, senza contare quelli delle discipline agonistiche del salto ostacoli, piuttosto che di altre, hanno documenti non dpa. Si tratta di animali sui quali è consentito il trattamento con farmaci vietati se da macello. Un motivo in più per non mangiare carne equina.
Chi è in grado, inoltre, di interpretare correttamente l’etichetta che dovrebbe accompagnare le loro carni? Sempre secondo Horse Angels proprio l’etichetta non permette di comprendere se si tratta di cavalli italiani macellati in Italia, o di cavalli esteri macellati in Italia. Nulla viene detto, se trattasi di cavallo spagnolo, cavallo polacco, cavallo da corsa riciclato dagli ippodromi italiani, piuttosto che cavallo da tiro agricolo importato dall’estero.
E quand’anche si trattasse di un cavallo allevato in Polonia al pascolo per essere consumato in Italia, i consumatori comprerebbero quella confezione di carne se sapessero a quali disagi è stato sottoposto l’animale per via del lungo trasporto? Non sarebbe allora meglio, per codesti consumatori, che l’animale fosse ammazzato all’origine per poi essere trasportato refrigerato? Almeno, saprebbero che ogni inutile sofferenza è stata risparmiata alla vittima, consentendole quel minimo di compassione di cui l’essere umano dovrebbe fregiarsi come motivo d’onore.
“Non vogliamo incriminare i carnivori – affermano da Horse Angels – ma porre dei distinguo. Posto che tutti gli animali soffrono nella macellazione, e che ogni inutile sofferenza dovrebbe essere loro risparmiata. Posto che consumare meno carne fa bene alla salute degli uomini, del pianeta e degli animali. Ci sono animali nati per accompagnare l’umano nella vita di tutti i giorni, come il cane, il gatto e per l’appunto il cavallo“.
L’appello è rivolto ai proprietari. Stringete la cinghia e tenete l’amicizia con il vostro cavallo, senza trasformarlo in bistecca.
Geapress – 14 maggio 2012