Le autorità sanitarie americane hanno confermato un secondo caso di contagio, stavolta in Florida, del virus Mers (Sindrome respiratoria mediorientale) che ha provocato oltre un centinaio di morti in Arabia Saudita. L’ammalato sarebbe una persona che dalla capitale saudita Ryad sarebbe arrivato a Orlando passando per Londra, Boston e Atlanta. L’Oms ha convocato per oggi una riunione di emergenza per studiare l’aumento dei casi in diversi Paesi.
La persona contagiata è definita “in buone condizioni”: si tratta di un operatore sanitario di 44 anni che vive e lavora in Arabia Saudita. L’uomo ha detto di aver cominciato a sentirsi male durante il viaggio, ma non al punto di rivolgersi a un medico. Circa 500 persone, i passeggeri dei voli presi dall’uomo, stanno venendo contattati per informarli del possibile contagio: «Un eccesso di zelo», hanno detto le autorità sanitarie statunitensi che hanno definito il nuovo caso una «notizia sgradita ma non inattesa».
Il Cdc (Centro per il controllo delle malattie) americano ha già una squadra con partner internazionali per cercare di contenere la diffusione del virus e capirne meglio le dinamiche di diffusione. Anche per l’altro caso segnalato negli Usa – anche questo riguarda un operatore sanitario proveniente dall’Arabia Saudita – le autorità hanno già contattato tutte le persone che hanno potuto avere contatto con lui durante i viaggi in aereo: nessuno sarebbe stato contagiato. Il paziente nel frattempo è guarito ed è stato dimesso. Sembra che il virus, per quanto pericoloso, non abbia alta capacità di trasmissione da persona a persona. Ad oggi, in Arabia Saudita la Mers ha provocato 133 morti in due anni.
13 maggio – Il Secolo XIX