A gennaio 2015 alcune interrogazioni dei deputati UE alla Commissione. Olga Sehnalová, del gruppo socialdemocratico, ha posto lo scorso 6 gennaio una interrogazione scritta ai servizi della Commissione, circa la dichiarazione della presenza dei grassi trans negli alimenti.
Tale indicazione, che non risulta tra quelle obbligatorie e che anzi dovrà vedere una presa di posizione da parte dell’esecutivo UE, è stata sottoposta nei mesi scorsi ad una consultazione pubblica con gli stakeholder. Nella sua interrogazione la Sehnalovà lamenta il vuoto normativo che si è venuto a creare, con l’impossibilità di indicare, sia pure su base volontaria, i grassi TFA.
“Dichiarazione della presenza e contenuto di acidi grassi trans negli alimenti”
Il regolamento 1169/2011 sulla fornitura di informazioni alimentari ai consumatori assegna alla Commissione il dovere di presentare un rapporto entro il 13 dicembre 2014 sulla presenza di grassi con grassi trans, e in generale, entro la dieta dei cittadini europei. Nel caso, la Commissione correda il report con una proposta normativa.
Quando la Commissione intende presentare il rapporto al Parlamento europeo, e quando sarà pronta per proporre una norma che regoli la presenza di TFA nel cibo, o almeno l’indicazione degli stessi?
La normativa attuale contiene riferimenti nutrizionali obbligatori e volontari, ma i grassi trans non sono tra questi.
La normativa UE proibisce di dichiarare la presenza e contenuto di acidi grassi trans sulle confezioni, e se è così, che sanzioni minacciano i produttori che dichiarano tale contenuto?
Altro tema caldo posto all’attenzione della CE riguarda il Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP) – insieme al riconoscimento delle Indicazioni Geografiche, a partire dall’accordo commerciale europeo con il Canada. Con una interrogazione scritta, Pascal Arimont del PPE lo scorso 9 gennaio avanza riflessioni sul TTIP a partire dall’accordo di scambio della UE con il Canada (CETA, Comprehensive Economic and Trade Agreement).
Indicazioni geografiche e accordo economico e commerciale UE-Canada
Ci sono 1438 indicazioni geografiche agricoli e alimentari (IG) registrate nell’UE. A seguito di recenti dichiarazioni del ministro tedesco dell’agricoltura, secondo cui alcuni di queste dovrebbero essere messe in discussione nel quadro dei negoziati TTIP in corso, è stato particolarmente illuminante vedere come questo problema potrebbe essere gestito entro l’accordo commerciale (CETA) tra l’Unione europea e il Canada.
L’articolo 7 del CETA enuncia i principi applicabili agli IG agroalimentari, mentre le disposizioni relative a certi nomi e le classi di prodotto sono contenute negli allegati alla convenzione. La parte A dell’allegato I elenca 173 indicazioni geografiche dell’UE da proteggere in Canada.
1. Perché l’elenco di cui alla parte A dell’allegato I del CETA limita queste IG a 173, e perché non le copre tutte?
2. Quali sono i criteri per includere le indicazioni geografiche dell’UE in questa lista?
3. Perché l’elenco non comprende nessuna delle indicazioni geografiche dell’UE provenienti dal Belgio?
Fonte Coldiretti – 28 gennaio 2015