Il 12 giugno scorso è stato siglato in Regione dall’assessore alla Sanità, dal segretario regionale per la Sanità e dalle organizzazioni sindacali un Protocollo d’intesa sull’utilizzo delle risorse derivanti dalla trattenuta del 5% del compenso dei dirigenti medici a rapporto esclusivo che esercitano attività libero professionale intramuraria previsto dal decreto Balduzzi. Tali risorse dovranno essere utilizzate, previo accordo in sede di contrattazione integrativa aziendale, per l’erogazione di prestazioni aggiuntive diagnostiche e ambulatoriali finalizzate alla riduzione delle liste d’attesa ed eventualmente ad attività di prevenzione, svolte al di fuori del normale orario di lavoro e servizio dei dirigenti, che verranno remunerate nella misura oraria di 100 euro.
Il decreto Balduzzi ha disposto l’obbligo per le aziende ed enti del Ssn di definire nell’ambito della gestione dell’attività professionale intramuraria, d’intesa con i dirigenti interessati, previo accordo in sede di contrattazione integrativa aziendale, gli importi da corrispondere a cura dell’assistito che devono essere idonee, per ogni prestazione, a remunerare i compensi del professionista, dell’equipe, del personale di supporto e, nel contempo, ad assicurare la copertura di tutti i costi diretti e indiretti sostenuti dalle aziende.
La legge citata prevede altresì che ai suddetti importi sia trattenuta un’ulteriore quota, oltre quella già prevista dalla vigente disciplina contrattuale, pari al 5 per cento del compenso del libero professionista per essere vincolata a interventi di prevenzione ovvero volti alla riduzione delle liste di attesa.
In base al protocollo siglato il 12 giugno le parti convengono, quindi, che le risorse derivanti dalla trattenuta del compenso dei dirigenti medici a rapporto esclusivo che esercitano attività libero professionale intramoenia devono essere utilizzate dalle aziende in conformità alle indicazioni regionali e previo accordo in sede di contrattazione integrativa aziendale, per l’erogazione di prestazioni aggiuntive diagnostiche e ambulatoriali finalizzate alla riduzione delle liste d’attesa ed eventualmente ad attività di prevenzione da svolgersi nei giorni feriali dopo le 20 e nelle giornate di sabato dopo le 24 e nei giorni festivi. Le suddette prestazioni, effettuabili su base volontaria, al di fuori del normale orario di servizio e di lavoro dei dirigenti e nel rispetto della normativa in materia di riposo, sono remunerate nella misura oraria pari a 100 euro.
Le risorse a disposizione sono utilizzate previa adozione di un piano delle attività che dovrà essere approvato dalla Segreteria regionale per la sanità. Le prestazioni oggetto del protocollo devono essere nettamente distinte sia da quelle in regime istituzionale sia da quelle rese in base all’articolo 55 comma 2 del Ccnl dell’8 giugno 2000.