L’Italia di nuovo Paese indenne dalla rabbia. Cessa l’obbligo di vaccinazione. Riconoscimento Ministero all’IzsVe e ai veterinari
L’Italia ha riacquisito lo status di Paese indenne da rabbia. Questo status, come stabilito dalle procedure dalla Organizzazione Mondiale della salute animale (OIE), può essere ricnquistato, trascorsi due anni dall’accertamento dell’ultimo caso di malattia, che in Italia risale al 14 febbraio del 2011. Ne dà l’anuncio ufficiale il ministero della Salute che aveva già inviato, al riguardo, una comunicazione della Direzione generale della sanità animale alle Regioni e Province autonome e ai servizi veterinari lo scorso 19 febbraio, seguita ieri, 26 febbraio, da un’ulteriore nota che ribadisce come a partire dal 14 febbraio 2013 non sussista più l’obbligo di vaccinazione per cani, gatti e furetti diretti verso i territori di Friuli Venezia Giulia, Veneto e province di Trento e Bolzano, nonchè dei cani e animali domestici condotti in alpeggio residenti in quei territori.
Il risultato è stato conseguito a seguito dell’applicazione delle misure previste dalle Ordinanze che il Ministero ha emanato nel novembre 2009 e nel febbraio del 2012 la cui applicazione è stata curata dalla Direzione generale della sanità animale.
Un esteso piano di vaccinazione orale antirabbico nelle volpi e l’obbligo di vaccinazione dei cani presenti nelle zone a rischio e degli animali condotti al pascolo in diversi parti dei territori del Nord Est d’Italia, effettuati col sostegno finanziario dall’Unione Europea, sono stati efficacemente attuati nei territori interessati con la collaborazione del centro nazionale di referenza presso l’Istituto Zooprofilattico di Padova e dai veterinari sia pubblici che privati.
Nonostante la favorevole situazione epidemiologica l’Italia manterrà un piano di vaccinazione nelle volpi nella Regione Friuli Venezia Giulia, lungo il confine italo-sloveno, in considerazione del permanere della situazione di rischio nell’area balcanica.
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27 febbraio 2013 – riproduzione riservata
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