Una ricerca pubblicata su Nature ha rivelato somiglianze tra l’ultimo virus dell’influenza aviaria e quello della Spagnola del 1918. È potenzialmente in grado di scatenare una pandemia l’ultimo arrivato nella famiglia dei virus dell’influenza aviaria, l’H10N8. Come spiega una ricerca pubblicata sulla rivista Nature, il virus, che attualmente non è trasmissibile tra esseri umani ma colpisce e infetta prevalentemente gli uccelli, si caratterizza per avere una delle sue principali proteine simile a quelle del virus H1N1, responsabile della terribile influenza Spagnola del 1918 che uccise decine di milioni di persone in tutto il mondo. E potrebbe facilmente acquisire la capacità di trasmettersi all’uomo. Per studiare la sua potenziale capacità di adattarsi all’essere umano, i ricercatori dell’Istituto Ridgeway di ricerca medica di Londra hanno analizzato la struttura e le caratteristiche dei recettori dell’emoagglutinina del virus aviario H10.
Si tratta di una proteina che fa aderire il virus alla cellula da infettare, e hanno scoperto che ha sufficiente «affinità» per legarsi ai recettori umani, e provocare così un’infezione. Anche se allo stato attuale ‘preferisce’ i recettori aviari, cui si attacca in modo 150 volte più forte. Secondo i ricercatori, la struttura dell’emoagglutinina dell’H10 che si lega ai recettori umani ha diverse somiglianze sia con il virus pandemico responsabile dell’epidemia di Spagnola del 1918, sia con i virus H7 del 2013.
MINACCIA ISOLATA IN CINA. Il virus aviario H10N8 è stato scoperto dopo i virus aviari H7N9 e H5N1 e isolato per la prima volta in una donna cinese di 73 anni, che viveva a Nanchang, ricoverata in ospedale il 30 novembre con febbre e polmonite e morta nove giorni dopo. Da dicembre 2013 sono stati riportati in totale tre casi umani, due dei quali fatali.
Analizzando il virus, gli esperti dei Centri cinesi per il controllo delle malattie di Pechino avevano scoperto che l’H10N8 è nato dalla ricombinazione genetica di altri virus dell’influenza aviaria, proprio come accaduto in passato in Cina.
PROTEINE NELLE VIE AEREE PROTEGGONO DALL’INFEZIONE. La diffusione di un’infezione agli uomini finora, hanno ipotizzato gli studiosi, è probabilmente stata bloccata dalla presenza di proteine con recettori aviari trovati nelle vie aeree umane, che ripuliscono i virus prima che colpiscano le cellule
Leggo.it – 29 maggio 2014