
L’allarme. L’impennata in Molise, i focolai bergamaschi e i casi sospetti in Sicilia. Dove sono le varianti
Il Corriere della Sera. Ieri, un’altra impennata: 144 nuovi casi in 24 ore. Così il governatore del Molise, Donato Toma, ora è in forte apprensione, anche se ha già disposto, dall’8 al 21 febbraio, la zona rossa in 27 Comuni della sua regione: «Purtroppo i contagi da Covid — dice — si sono concentrati tutti in poche settimane, proprio come in Umbria, perciò sospettiamo che possa trattarsi anche qui di una variante del virus…». Inglese, brasiliana, sudafricana? «Non lo sappiamo ancora, abbiamo mandato i tamponi in laboratorio, entro 24-48 ore sapremo».
Intanto però le varianti, che sono pericolose per la loro maggiore contagiosità, stanno mutando a loro volta. Ci sarebbe già una doppia variante brasiliana e a Manchester gli scienziati avrebbero identificato pure una mutazione di quella inglese. Così mentre l’Umbria ha già conosciuto l’effetto di queste varianti (65 Comuni finiti in zona rossa), l’Istituto superiore di sanità ha avviato un’indagine su scala nazionale per capire dove e quanto «girano» le mutazioni del virus.
In Lombardia la variante inglese è già presente in provincia di Bergamo; quella brasiliana in provincia di Varese. A Chiusi, nel Senese, ieri è partito lo screening di massa (5 mila abitanti su 8 mila hanno aderito) contro la variante brasiliana scoperta su alcuni campioni in laboratorio. Anche il Comune toscano, nel frattempo, è diventato zona rossa: ieri 8 nuovi positivi.
In Liguria accertata solo una decina di casi di variante inglese; altri due in Piemonte (a Vercelli e Cuneo). Più preoccupante la situazione nelle Marche, dove la variante inglese si è diffusa in alcune scuole del Maceratese e della provincia di Ancona: «Al momento però — assicura il governatore Francesco Acquaroli — è tutto sotto controllo. Certo, se dovesse evolvere in maniera pesante potremmo valutare provvedimenti più stringenti contro gli assembramenti».
I virologi assicurano che è normale che il virus si modifichi, perciò «no al terrore». Intanto, però, complice la diffusione della variante inglese, il Covid sta circolando più rapidamente anche in Abruzzo, dove l’area metropolitana Pescara-Chieti appare la più colpita. Lunedì pure il presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, ha disposto il lockdown dopo il boom di casi legato, probabilmente, sempre alla variante venuta dal Regno Unito. In Sicilia, invece, smentiscono la presenza della variante brasiliana e di quella sudafricana a Palermo. È in corso — afferma l’Osservatorio epidemiologico regionale — solo il riscontro di quella inglese «su alcuni pazienti in cura nell’isola».