Dalla prossima settimana via agli abbattimenti preventivi di galline sane. Controlli a tappeto tra Ravenna, Forlì, Cesena, Bologna e Rovigo dopo la scoperta del terzo focolaio in un allevamento di tacchini. Continua il ritiro dal mercato di 4 milioni di uova uscite dal centro di Mordano
Abbattimenti preventivi su animali sani e 80 aziende “sorvegliate speciali” tra Ravenna, Forlì, Cesena, Bologna e Rovigo. Dopo la comparsa del terzo ceppo di aviaria in un allevamento di tacchini del ferrarese (gruppo Veronesi) si intensifica lo screening sulle aziende avicole, nel timore che il virus si propaghi e subisca ulteriori mutazioni. «Al momento tutto il personale è occupato — spiega il responsabile del servizio veterinario regionale Gabriele Squintani — ma dalla prossima settimana sono probabili abbattimenti preventivi negli stabilimenti limitrofi a quelli contagiati o in quelli a rischio per la frequenza degli scambi».
Il comune di Occhiobello, provincia di Rovigo, ha già cominciato: da lunedì via all’abbattimento preventivo delle 200mila galline dell’azienda Morgante, sempre del gruppo Eurovo. Intanto continua il ritiro dal mercato delle uova uscite dal centro di imballaggio di Mordano da 12 agosto, data di inizio dell’infezione:
4 milioni. “Il contagio umano non può essere escluso — spiega Squintani — ma avviene per inalazione, attraverso l’aria, da animale e uomo. In nessun caso per via alimentare. La distruzione delle uova serve a evitare il contagio con altri animali, per esempio tramite dei gusci d’uova che finiscono nei mangimi”. Nessun rischio per il consumo quindi: chi si trovasse uova Eurovo in casa può mangiarle, facendo solo attenzione a dove getta i gusci.
, i più a rischio sono i lavoratori che durante il periodo di esposizione (l’incubazione del virus H7N7 è di una ventina di giorni) erano a contatto con gli animali. Ma, spiega Squintani, “il personale è sotto controllo e non è stato segnalato nessun caso sospetto”. Tutta l’attenzione, oggi, è volta a limitare l’espansione del virus, che si propaga in maniera rapidissima negli allevamenti. Nella zona di sicurezza stabilita dal Ministero ci sono in tutto un’ottantina di aziende.
In tanto cresce la preoccupazione per la tenuta del comparto aviario regionale: un giro di affari di 600 milioni, in cui lavorano oltre 6mila persone, la maggior parte stagionali. I lavoratori degli stabilimenti contagiati sono in tutto 150. La settimana prossima si aprirà un tavolo con l’amministrazione di Imola per gestire i 80 dipendenti di Mordano. Il blocco deciso dal ministero ha di fatto paralizzato tutte le aziende, e sono tante, che macellano o imballano uova fuori dall’Emilia Romagna. Ma già venerdì, il servizio veterinario ha emesso le prime due deroghe. Che dopo il vertice europeo di lunedì potrebbero estendersi, sempre sotto stretto controllo sanitario.
(25 agosto 2013) – Repubblica