Il ministero del Lavoro avvierà presto un piano per la «semplificazione profonda delle procedure concrete per assumere». Lo ha assicurato il ministro Enrico Giovannini, riferendo in un’intervista radiofonica di essersi incontrato ieri con il nuovo Presidente di Rete Imprese Italia: «Affronteremo tutte le varie procedure che pesano sulle piccole imprese – ha detto Giovannini a Rai Radio1 – per esempio per le assunzioni o per altri adempimenti burocratici. Tutto quello che si può fare per aiutare le imprese a crescere va fatto e anche urgentemente».
«Le nuove imprese che stanno crescendo sono una ricchezza. Pensiamo – ha detto il ministro – che nel primo semestre 2013 sono nate circa 300.000 imprese, di cui 100.000 condotte da giovani con meno di 35 anni. Io vorrei ricordare che proprio con il decreto di giugno noi abbiamo ridotto ancora di più gli oneri per le nuove imprese ed abbiamo tralaltro esteso a tutti i conduttori, cioè persone con più di 35 anni, la possibilità di fare, come si dice, le imprese con 1 euro; dopodiché è evidente che sarà la ripresa economica a creare nuove imprese, e noi dobbiamo aiutarle». Giovannini sottolinea inoltre che tutte le azioni del governo «sono andate verso la riduzione della precarietà e verso la stabilizzazione dei contratti, per arginare il fenomeno della disoccupazione, soprattutto quella giovanile. Abbiamo fatto 18mila nuove assunzioni tra donne e over 50 e oltre 17mila nuove assunzioni di giovani a tempo indeterminato».
In merito alla proposta del segretario del Pd Matteo Renzi sui neo assunti, il ministro ha risposto: «Dobbiamo vedere la proposta che farà Renzi e il suo team, perché ce ne sono varie di versioni. Per esempio c’è chi dice: facciamo questa eliminazione dell’articolo 18 solo per i primi 3 anni in cui l’impresa capirà se la persona é valida o meno, e poi trasformiamo [il contratto, ndr] in tempo indeterminato. Altri invece nel passato hanno detto “no, l’impresa deve avere libertà di licenziamento in cambio di un’indennità per tutta la vita lavorativa della persona”. C’è un po’ di confusione e speriamo che a gennaio queste proposte diventino molto più concrete. Però dobbiamo ricordare sempre – ha concluso Giovannini – che solo con la ripresa economica si crea nuovo lavoro. Pensare che una modifica normativa di per sé produca immediatamente tanto lavoro mi sembra che sia un’aspettativa ingiustificata». A proposito dei contratti individuali o aziendali, Giovannini ricorda come «la possibilità di prevedere deroghe alla contrattazione nazionale è già possibile con l’articolo 8 della manovra 2011. Abbiamo incentivato la trasformazione di contratti a termine in contratti a tempo indeterminato. La proposta del contratto unico è una delle vie possibili, ma non è l’unica».
Infine un monito: «Ai giovani ricordo che la formazione è fondamentale: chi studia di più ha più possibilità di trovare un lavoro», ricorda il ministro, aggiungendo però che «occorre che i giovani accettino tutte le esperienze di lavoro; forse la prima esperienza non sarà al livello di quanto studiato ma bisogna accettare anche i lavori manuali, come l’artigianato». Né spaventa il ministro l’eventualità che molti giovani vadano in Europa a cercare lavoro: «andare a cercare lavoro nell’Unione europea è naturale ma ci sono molte possibilità anche in Italia. Ogni trimestre oltre 500 mila persone sono assunte a tempo indeterminato», sottolinea ancora Giovannini.
Il Sole 24 Ore – 26 dicembre 2013