Il veterinario Aziendale diventa realtà: nel Lazio. Prima Regione in Italia, parte una fase di sperimentazione per testare le modalità di intervento ed il coordinamento tra il veterinario aziendale, le Asl, l’Istituto Zooprofilattico e la Regione.
A guidare questa delicata fase di sperimentazione sarà una struttura ad hoc, il Coordinamento Regionale degli Ordini dei Veterinari del Lazio, e consentirà di gestire queste complesse attività di controllo e di epidemio sorveglianza garantendo non solo la qualità delle produzioni, ma allineandosi in questo modo alle disposizioni Europee in merito ai piani di controllo delle malattie infettive. Al vertice di questa attività, la figura in parte innovativa, del veterinario aziendale, ” Noi – ha affermato Tiziana Tabossi, componente del Coordinamento degli Ordini -abbiamo creduto subito all’importanza di questa figura e siamo certi che aiuterà non solo noi stessi ma soprattutto le nostre aziende ad essere sempre più competitive e presenti nel mercato soprattutto in questo pesante momento di crisi nazionale ed internazionale che attraversa il mondo ’agricolo. Soprattutto, è un’occasione professionale importante per molti giovani veterinari interessati al settore zootecnico”.
La convinzione è che il veterinario aziendale possa felicemente intervenire per garantire la continuità della elevata qualità della nostra produzione. Attualmente la situazione non è rosea e stanno scomparendo molti prodotti di punta e sono già scomparsi più del 45% degli allevamenti italiani. Molti prodotti di punta delle nostre produzioni come il parmigiano reggiano, il grana padano, il formaggio di fossa, sono in forte difficoltà e quando a breve apriranno le frontiere al commercio agroalimentare mondiale, potrebbero esserci ripercussioni negative proprio sui nostri prodotti più tipici ed importanti. “Noi , ha concluso Tiziana Tabossi – come veterinari vogliamo fare la nostra parte per mantenere competitivi i nostri prodotti di qualità. Non solo per difendere l’occupazione ma anche una continuità storica e culturale tra territorio e produzione .”
Ufficio stampa Fnovi – 2 luglio 2012