Mozione dell’Idv: il consiglio regionale si attivi con la Gelmini e Fazio, la cui scelta di chiudere la scuola di specializzazione padovana, capostipite dei trapianti cardiaci e fiore all’occhiello della facoltà di medicina del Bo accorpandola alla facoltà di medicina di Verona è incomprensibile. Il rettore Zaccaria: la misura è colma
Sala operatoria Venezia. Un appello al presidente della giunta regionale Luca Zaia perché intervenga sul governo, e in particolare sui ministri Gelmini e Fazio, è rivolto dal consigliere regionale Antonino Pipitone (Idv) per scongiurare l’accorpamento della scuola di cardiochirurgia di Padova alla facoltà di medicina di Verona.
La presa di posizione dell’Idv segue di un giorno le parole del rettore di Padova Giuseppe Zaccaria: «La misura è davvero colma» afferma Zaccaria. «Lo scippo consumatosi ai danni dell’Università di Padova, che senza evidenti motivazioni viene privata del ruolo, che ha sempre avuto finora,di ateneo capofila per l’attivazione delle scuole di specializzazione di cardiochirurgia e di dermatologia», aggiunge, «fa seguito a quello altrettanto evidentemente immotivato subito lo scorso anno per quanto riguarda la scuola di reumatologia».
Tutto ciò, sostiene il rettore patavino, «avviene in un contesto di un’assoluta mancanza di trasparenza nell’applicazione dei parametri posti a base delle decisioni ministeriali, e di un palese conflitto di interesse».
Per Zaccaria queste «sconcertanti vicende lasciano pesanti dubbi in ordine alla correttezza di chi ha operato queste scelte». Il rettore annuncia che chiederà un incontro immediato con i due ministri interessati, per verificare le procedure seguite. L’ateneo di Padova, conclude Zaccaria, valuterà inoltre la possibilità di fare ricorso alla giustizia amministrativa contro il decreto del ministro Gelmini, per ottenerne una modifica.
«Ho presentato questa mozione», dice Pipitone, «perché il consiglio regionale si attivi con i dicasteri dell’Università e della Salute per evitare la chiusura della scuola di specializzazione padovana, capostipite dei trapianti cardiaci e fiore all’occhiello della facoltà di medicina del Bo. La scelta dei due ministri Gelmini e Fazio è incomprensibile, a meno che non si riconduca tutta l’operazione nel solco della politica sanitaria leghista, di stampo smaccatamente veronese, che vuole saccheggiare la sanità del Veneto per rinforzare unicamente Verona».
Larena.it – 11 aprile 2011