
Lettera agli iscritti. «I gravi fatti segnalati richiedevano una risposta univoca (regionale e nazionale). Da Roma solo silenzio. Ma la tutela di chi lavora è un valore imprescindibile per la dignità umana e professionale»
Pubblichiamo di seguito (e in allegato) la lettera agli iscritti al Sivemp Veneto del Segretario regionale uscente, Maria Chiara Bovo, che ricostruisce con chiarezza e precisione le vicende che hanno portato alle dimissioni della Segreteria regionale del Veneto. Scarica qui LA LETTERA agli iscritti del Sivemp del Veneto
Cari colleghi,
la lettera delle Segreteria nazionale Sivemp, inviata il 1° dicembre 2021 a tutti gli iscritti del Veneto, sollecita una nostra risposta cui certo non ci sottraiamo. In premessa rileviamo come tale lettera voglia dare l’immagine di una Segreteria regionale inadeguata, intempestiva e incapace di risolvere i problemi che si sono presentati.
Questo non corrisponde a quanto è accaduto. Fin dalle prime segnalazioni, la Segreteria veneta ha attivato una serie di iniziative politiche e legali al fine di capire quali fossero le possibili contromisure di tipo sindacale per contrastare le illegittimità che si stavano stratificando in una Ulss del Veneto, anche in funzione di prevenzione del rischio di “diffusione” di comportamenti illegali ad altre realtà veterinarie del territorio regionale.
Si tratta di fatti particolarmente gravi che riguardano la politica sindacale in una azienda sanitaria dove tra le altre cose, venivano destituite posizioni e assegnati più incarichi di Struttura complessa a un unico soggetto, in violazione delle norme contrattuali e anticorruzione, nonché incarichi di Struttura semplice in modo arbitrario, in assenza di una presa di posizione decisa della segreteria aziendale Sivemp, complice delle illegittimità perpetrate.
In quella realtà ci siamo trovati di fronte alla orchestrata delegittimazione di un’azione sindacale che si stava organizzando proprio su questi temi. Lo abbiamo segnalato alla Segreteria nazionale a partire dalla primavera 2020, senza ricevere alcun reale supporto tecnico e politico.
Il 19 aprile 2021, la Segreteria regionale ha inviato alla Segreteria nazionale un esposto degli iscritti di quella Ulss sulle modalità in cui si era svolta l’assemblea per il rinnovo della Segreteria aziendale, in un clima di forte tensione innescato dall’ex segretario aziendale Sivemp.
Ora nella risposta indirizzata a tutti gli iscritti Sivemp del Veneto, la Segreteria nazionale sostiene che si poteva contestare la neo eletta Segreteria aziendale semplicemente con lo strumento statutario della raccolta di firme della maggioranza degli iscritti, sapendo benissimo che la cosa purtroppo non era così semplice, dal momento che non ci si trova di fronte ad una semplice “deviazione” dalla linea congressuale prestabilita, per ovviare alla quale gli iscritti potrebbero esercitare il loro potere di “revoca”, ma a una segreteria aziendale eletta in modo illegittimo, con violazioni regolamentari, intimidazioni e rappresaglie: valga ad esempio la destituzione forzata di un collega dal ruolo di Rls, messa in atto dalla segreteria aziendale neo eletta.
Una situazione inaccettabile che andava risolta subito con decisione univoca (regionale e nazionale), in modo da garantire gli iscritti, che avevano avuto il coraggio di segnalare le illegalità, da possibili ritorsioni.
La Segreteria nazionale ha preferito optare per una linea di immobilismo e di silenzio, nonostante la grave situazione segnalata in più occasioni e mediante ricca documentazione.
Nella segnalazione del 19 aprile la Segreteria veneta aveva chiesto un incontro con la Segreteria nazionale, incontro che si è tenuto in videoconferenza solo il 24 maggio seguente a seguito di ripetuti solleciti.
La Segreteria regionale aveva richiesto ai vertici nazionali di farsi carico della vicenda, per verificare assieme sul posto la fondatezza di quanto segnalato, per chiarire le responsabilità e le misure da intraprendere.
In risposta il Segretario nazionale offriva una generica disponibilità a venire in Veneto per conferire con esponenti della politica e dell’amministrazione regionale, senza assumersi l’impegno di affrontare i gravi comportamenti antisindacali segnalati, per non farsi carico dell’onere di eventuali provvedimenti disciplinari e destitutivi della Segreteria aziendale, adducendo come tale impegno fosse per statuto di esclusivo appannaggio della Segreteria regionale, in nome di una presunta autonomia della quale le Regioni godrebbero. Un “consiglio” evidentemente disimpegnato, mai detto in precedenza e non ripetuto in seguito, neppure nella lettera del 1° dicembre.
Il ricorso ai Probiviri, unica alternativa prospettata dal segretario nazionale Aldo Grasselli, che peraltro la sconsigliava in contemporaneità, è stata l’estrema ratio per intervenire in questo senso, alla luce dell’assenza di una disponibilità della Segreteria nazionale ad accertare direttamente la reale gravità di quanto segnalato.
La Segreteria veneta, per non lasciare nulla di intentato, aveva comunque chiesto l’8 giugno un nuovo incontro in videoconferenza, tornando a sollecitare la Segreteria nazionale ad un impegno “sul campo”. Anche in questa occasione tale impegno non veniva assicurato.
I Probiviri, a distanza di cinque mesi, hanno respinto il ricorso, decretando la legittimità della Segreteria aziendale in questione; evidentemente tutto questo tempo non è bastato loro per dare una motivazione al loro diniego.
Nel frattempo la grave situazione relativa ai servizi veterinari dell’Ulss in questione non solo non è migliorata, ma registra un ulteriore peggioramento perdurando l’assegnazione di incarichi gestionali con assoluta arbitrarietà ed in totale silenzio della Segreteria aziendale.
Di fronte a questi fatti, all’atteggiamento della Segreteria nazionale e al giudizio immotivato dei probiviri, l’annunciata decisione della segreteria regionale di “fare un passo indietro”, pubblicata sul nostro sito il 10 novembre scorso, era doverosa e inevitabile, per porre all’attenzione degli iscritti il divario tra il sindacato Veneto e i vertici nazionali del Sivemp. Anche a seguito di questo amaro passaggio, dalla Segreteria nazionale è arrivato solo un eloquente silenzio. La formalizzazione, delle dimissioni del segretario regionale, Maria Chiara Bovo è avvenuta, come logica conseguenza 12 giorni dopo la succitata presa di posizione della Segreteria regionale.
La lettera inviata dai vertici nazionali a tutti gli iscritti del Veneto il 1° dicembre, ancora una volta elude il merito della segnalazione fatta dalla Segreteria del Sivemp Veneto, limitandosi ad elencare come consuetudine inesistenti “questioni di metodo”.
Ora, che la Segreteria nazionale imputi a questa Segreteria regionale una “mancanza di dialogo” quando era a conoscenza di tutti i fatti e ha avuto mesi di tempo per intervenire costruttivamente, ci pare francamente inaccettabile.
Ci permettiamo a questo proposito, di prendere a prestito le parole del Santo Padre in visita ai migranti dell’isola di Lesbo: “Non è alzando barriere che si risolvono i problemi e si migliora la convivenza”.
Se il dottor Grasselli vorrà venire in Veneto a combattere, insieme a noi, una battaglia contro una politica che sempre più sta cercando di “aziendalizzare” il sindacato, di invaderne le competenze e ridurne il ruolo a “facilitatore” delle scelte dei direttori generali, ben venga.
I colleghi, costretti a turni di lavoro massacranti per contrastare l’epidemia di aviaria, causa mancanza di personale, i precari che hanno poca voce per difendere i loro diritti, i consumatori che hanno diritto alla tutela della sicurezza alimentare, i produttori, esposti al rischio di pandemie ed epidemie se non fermate tempestivamente, gliene saranno grati.
Per parte nostra riteniamo che il corretto funzionamento del sindacato, nel suo ruolo di difesa dei lavoratori pubblici, sia un valore per tutta la società. Intendiamo perseguire tenacemente tale difesa e le dimissioni della Segreteria regionale vanno nel senso di coinvolgere tutti gli iscritti a continuare con rinnovata forza la lotta contro le illegittimità e gli atti corruttivi.
Distinti saluti
Il segretario regionale uscente
Maria Chiara Bovo