È di un giovane farmacista salernitano, Diego Di Novella che ha effettuato una ricerca lunga cinque anni, «Farmamenu» l’utile e gratuito strumento sanitario che permette di scoprire in pochi secondi quale sia la dannosa interazione tra il farmaco che stiamo assumendo e cibi nonché prodotti fitoterapici.
Basta andare nel sito www.farmamenu.it (approvato dal Dipartimento di Chimica delle sostanze naturali dell’Università di Napoli Federico II), digitare nell’apposito spazio, ad esempio la parola “paracetamolo” ed ecco che compare la scheda con il divieto di assumerlo in concomitanza con alcool che provoca un aumento degli effetti tossici sia dell’alcool che del farmaco, ma anche in concomitanza con il caffè per una possibile variazione dell’attività del farmaco stesso. Nella medesima schermata anche le erbe da evitare che sono, in questo caso il Cardo Mariano per un’alterazione dell’attività del farmaco e il Ginko che provoca un aumento del rischio di emorragie. «Trovo l’idea del collega salernitano interessante perché incrementa la cultura dell’attenzione. Le interazioni tra farmaci, cibo e prodotti fitoterapici sono pericolose perché possono aumentare, diminuire, alterare gli effetti del principio attivo, con effetti che possono essere molto dannosi per la salute soprattutto nelle terapie prolungate – spiega Guido Bonetto, presidente di Federfarma Veneto, l’Unione dei titolari di farmacia -. Considerando che la guida on line mette in evidenza 50mila interazioni, si capisce quanta attenzione bisogna porre al problema che è relativo agli oltre 3.000 farmaci commercializzati in Italia». «La farmacia e l’ambulatorio del medico di medicina generale sono le sedi deputate alla farmacovigilanza ovvero alla segnalazione di effetti collaterali o indesiderati causati da qualsiasi farmaco o prodotto fitoterapico – spiega Marco Bacchini, portavoce di Federfarma Veneto -. Quindi i pazienti sanno di potersi riferire al farmacista e al medico per qualsiasi informazione relativa alle terapie in atto. Per questo motivo Farmamenu scrive a chiare lettere che non si sostituisce al medico. Esso è uno strumento in più per scoprire ad esempio che il latte diminuisce l’efficacia di alcuni antibiotici o il Ginko aumenta la possibilità di emorragie durante l’assunzione di tachipirina».
L’Arena – 10 giugno 2013