
Le zecche bellunesi “mordono” Roma. I casi segnalati circa la metà di tutt’Italia. Il deputato 5 Stelle D’Incà sprona i Ministeri: ci si vaccina poco, dosi gratuite come in Friuli
Le zecche bellunesi ora mordono in Parlamento. E lo fanno attraverso un’interrogazione presentata in questi giorni dall’onorevole del Movimento 5 Stelle, Federico D’Incà. «L’ho depositata ai ministri della Salute e dell’Ambiente relativamente alla grande diffusione, sul nostro territorio, delle zecche: è stata di fatto registrata una ripresa allarmante dell’encefalite a morso di zecca (Tbe)». L’interrogazione è corredata di dati. I casi segnalati nella provincia di Belluno, dal 1994 ad oggi sono 194, poco meno della metà di quelli registrati sull’intero territorio nazionale. «Un dato preoccupante – rimarca D’Incà -. La meningoencefalite da zecche è una malattia virale acuta del sistema nervoso centrale che si manifesta nel 70 per cento dei casi con meningite o meningoencefalite con esiti anche gravi e permanenti. Il dottor Francavilla, direttore dell’Unità malattie infettive all’ospedale di Belluno e membro della Società italiana malattie infettive, ha sottolineato che questa malattia non va sottovalutata e può essere prevenuta con il relativo vaccino. E ha ribadito la necessità di sensibilizzare i cittadini ma anche il mondo medico».
Il parlamentare del M5S ricorda come in Friuli le vaccinazioni contro la Tbe sono gratuite già dal 2013 mentre in provincia di Belluno, le stesse vaccinazioni sono a pagamento. Il ciclo necessario per la relativa vaccinazione è composto da tre dosi al costo unitario di 47 euro comportando così un costo totale di 141 euro per la vaccinazione completa. Inoltre nel territorio della provincia si rileva una scarsa propensione dei bellunesi alla vaccinazione contro la Tbe. E i dati dell’Usl rilevano come la somministrazione di dosi di vaccino sia sensibilmente ridotta passando dalle 1.900 dosi nel 2009 alle 1.300 degli ultimi anni.
«Da qui si comprende come sia necessaria una campagna di sensibilizzazione e prevenzione per la popolazione; anche in considerazione dell’approssimarsi del periodo primaverile ed estivo nel quale è più diffusa la presenza delle zecche. Ho dunque chiesto ai Ministri di adoperarsi per incentivare un’opera di disinfestazione preventiva dei territori della provincia di Belluno e di promuovere una campagna di informazione e sensibilizzazione, prevedendo l’erogazione gratuita del vaccino anti Tbe», ha concluso D’Inca.
Il Gazzettino – 23 aprile 2017