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Licenziato fa causa a Usl 9 e Inail. L’ex dipendente chiede il reintegro e i danni. Ma l’azienda: “Era sempre in malattia”

La lettera di licenziamento gli è stata recapitata lo scorso 16 gennaio, ora, N. C. ex dipendente dell’Usl 9, fa causa all’azienda sanitaria trevigiana e all’Inail (Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro), chiedendo al giudice del lavoro del tribunale di Treviso di sospendere, in via preliminare, l’efficacia e gli effetti di quel licenziamento con preavviso.

Un provvedimento dell’Usl 9 a conclusione di un procedimento disciplinare nei confronti di N.C. Oltre all’azienda sanitaria trevigiana, l’ex dipendente chiama in causa anche l’Inail, ente cui ci si deve rivolgere per denunciare un infortunio sul lavoro, presentando apposito certificato medico, così da giustificare il periodo di assenza dalla propria occupazione. Con il ricorso, N.C. chiede al tribunale di Treviso di dichiarare illegittimo, e quindi di annullare, il licenziamento subito, condannando l’Usl 9 al suo reintegro nel posto di lavoro. E N.C. chiede anche un duplice risarcimento. Che venga corrisposta al lavoratore un’indennità di risarcimento commisurata all’ultima retribuzione globale calcolata dal giorno del licenziamento fino a quello della reintegrazione sul posto di lavoro, ma anche il ristoro del danno «asseritamente subito a causa dell’illegittimo comportamento» del datore di lavoro, che avrebbe agito anche in presunta violazione dell’articolo 2087 del Codice Civile sulla tutela delle condizioni fisiche e morali di lavoro. L’Usl 9, esaminato il ricorso, notificatole lo scorso 6 agosto, si costituisce in giudizio per contestare le pretese di N.C. (v.c.)

La Tribuna di Treviso – 10 settembre 2014 

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