Veterinari regionali “dimenticati” dalle linee guida sul miglioramento dell’attività di controllo ufficiale all’esame della Conferenza Stato-Regioni. La Federazione veterinari e medici del Veneto si appella all’assessore Luca Coletto, presente nel suo ruolo di coordinatore della sanità delle Regioni. Come per incanto nell’ultima versione del documento, inviato alla Conferenza nei giorni scorsi dal ministero della Salute, sono totalmente spariti i passaggi sulle problematiche dell’autorità competente regionale, che soffre della disparità di trattamento dell’inquadramento giuridico dei veterinari regionali rispetto ai colleghi dipendenti del Ssn. Da questa situazione deriva concretamente un “indebolimento” del ruolo dei veterinari regionali che finisce per ripercuotersi, di conseguenza, anche sulla operatività del livello locale in cui si articola l’autorità competente, i servizi veterinari delle Asl. Ecco il testo delle Linee guida inviato alla Conferenza.
«I servizi regionali, in modo particolare in Veneto, sono messi a dura prova dal continuo turn over e si trovano ad operare esclusivamente con personale in distacco dalle Asl o non di ruolo proveniente dalle Asl o con contratti temporanei – spiega Roberto Poggiani, segretario regionale Fvm-Sivemp -. Quale autorevolezza può avere un’autorità regionale di questo tipo, soprattutto nel coordinamento delle attività dei servizi territoriali delle Asl? In Veneto i veterinari dipendenti della Regione sono in tutto cinque, inquadrati con il contratto degli enti locali, di cui un dirigente e gli altri quattro con qualifica di “esperti tecnici di indirizzo veterinario”. Con questo inquadramento non potrebbero neppure gestire un audit di controllo ufficiale o validare la documentazione in un allerta comunitario. Come Fvm-Sivemp avevamo già rimarcato la necessità di risolvere questa disparità agli Stati generali della veterinaria pubblica del Veneto nel febbraio 2010»
Nonostante queste evidenti criticità, da più parti sollevate, l’ultima proposta di Accordo, presentata dal Ministero della Salute alla Conferenza Stato-Regioni, non presenta più alcun riferimento al funzionamento dell’autorità competente regionale. «Una decisione che desta particolare preoccupazione – afferma Poggiani – perché sancisce il protrarsi in una situazione di disparità di trattamento giuridico. Gravissimo poi il mancato accoglimento delle raccomandazioni formulate dal Food and Veterinary Office all’Italia in materia di adeguamento dell’autorità competente regionale ai requisiti dei regolamenti comunitari».
E aggiunge: «In questa sede vogliamo lanciare un appello al nostro assessore regionale Luca Coletto, che è anche il coordinatore della Commissione sanità delle Regioni, affinché sia finalmente adeguato il trattamento economico e profilo professionale dei dipendenti regionali. E’ inaccettabile infatti che personale qualificato e professionalmente preparato, dipendente dalle Regioni, venga discriminato, umiliato e colpito nella dignità in un confronto quotidiano con colleghi impegnati in analoga attività ma collocati presso altre amministrazioni pubbliche»
Come si diceva, nella versione presentata nel gennaio 2010 dalla Conferenza delle Regioni le Linee guida per il funzionamento e il miglioramento dell’attività di controllo ufficiale da parte delle autorità competenti in materia di sicurezza degli alimenti e sanità pubblica veterinaria in premessa evidenziavano le problematiche dell’autorità competente regionale, rilevando come “le dotazioni organiche regionali sono condizionate dai vincoli sulle nuove assunzioni e sul reintegro del personale derivanti dalle leggi finanziarie e dalla disparità dell’inquadramento contrattuale dei dipendenti regionali rispetto a quelli del Servizio sanitario nazionale, generando migrazione continua del personale della Regione verso le Asl. Da ciò ne deriva un potenziale indebolimento quali-quantitativo dell’autorità competente regionale che si trova infatti ad operare con prevalenza di personale non di ruolo proveniente dalle Asl o da contratti temporanei. Questo continuo turn over limita lo sviluppo di solide competenze tecnico gestionali.” Questo passaggio è stato tolto.
Tali rilievi riguardanti il funzionamento dell’autorità competente regionale erano stati peraltro portati all’attenzione della Commissione Salute da parte dell’allora Ministro Ferruccio Fazio con nota al coordinatore delle Regioni e assessore veneto, Luca Coletto, sin del 21 dicembre 2010. Nella nota veniva rappresentata una forte preoccupazione per il mancato adeguamento dell’assetto organizzativo delle Regioni e delle province autonome alle esigenze derivanti dalla normativa comunitaria, ovvero il cosiddetto “pacchetto igiene”. Il Ministro sottolineava che “occorrerebbe, in particolare, intervenire per la qualificazione del personale e per porre fine alla disparità di inquadramento giuridico dei dipendenti regionali” e chiedeva di valutare l’opportunità di affrontare tali problematiche in Conferenza Stato-Regioni.
a cura Ufficio stampa Sivemp Veneto – 6 febbraio 2013 – riproduzione riservata