Di nuovo il fenomeno degli indebiti Inps, questa volta sulla quattordicesima, istituita con una legge del 2007 dal governo Prodi per dare una mensilità di pensione in più alle persone a basso reddito (fino a 1,5 volte il trattamento minimo annuo, cioè 9.961 euro nel 2013). L’Inps ha infatti spedito circa 200mila lettere ad altrettanti pensionati chiedendo loro la restituzione di quanto indebitamente percepito nel 2010.
La quattordicesima (varia da 336 a 504 euro in base agli anni di contribuzione del pensionato) sarà restituita in 36 rate senza interessi, sottolinea l’istituto di previdenza, attraverso trattenute sulla pensione stessa. La cosa ovviamente fa infuriare gli anziani che, in tempi di crisi, si sono visti chiedere i soldi indietro a tre anni di distanza. Ma l’Inps si giustifica dicendo che questo dipende dal fatto che la prestazione viene erogata sulla base di un reddito complessivo personale riferito all’anno stesso di corresponsione della quattordicesima, che quindi, nella sostanza, viene anticipata in base a quanto denunciato nei modelli Red. Quando poi, l’anno successivo arriva la dichiarazione dei redditi e viene controllata si scopre che una parte dei beneficiari aveva superato il requisito di reddito e scatta la richiesta dell’indebito. Un fenomeno vecchio che sarebbe ora di superare, con una semplice modifica: stabilendo cioè che la quattordicesima si riconosce sulla base del reddito dell’anno prima.
Enrico Marro – Corriere della Sera – 27 aprile 2013