Lettera dell’Associazione veterinari al Garante ed appello al ministero della Salute. Il presidente Melosi: «In rete rischio di abusi di professione e di truffe». L’Anmvi consiglia di verificare sempre le informazioni raccolte sul web con il proprio medico veterinario
Internet è sicuramente il mezzo attraverso il quale tutti quanti noi comunemente attingiamo le informazioni di cui abbiamo necessità: comodo, veloce ed immediato, il web è un punto di riferimento anche quando si tratta di cercare indicazioni legate alla gestione dei nostri amici a quattro zampe.
Il rischio, però, è di imbattersi in notizie fuorvianti, rischio che diventa un vero e proprio pericolo quando queste informazioni errate riguardano la salute dei nostri animali da compagnia. Ed è questo un pericolo più che mai concreto, visto il gran numero di pagine e di siti presenti in rete dedicati ai pet, con esperti o presunti tali pronti a dare consigli anche su ambiti di pertinenza medico-veterinaria: secondo l’Anmvi, Associazione nazionale medici veterinari italiani, «sono in aumento nel World Wide Web le informazioni veterinarie sbagliate e pericolose per la salute degli animali da compagnia. Di tutte le specie. E qualche volta, dietro false promesse di guarigione, si nascondono anche delle truffe commerciali».
«Circolano informazioni pericolose per la salute di cani e gatti – ha infatti dichiarato il presidente dell’Anmvi, Marco Melosi – la mancanza di forme di controllo e di garanzia dell’informazione medica online fa sì che i messaggi sbagliati si moltiplichino e rimangano per anni nei motori di ricerca. L’abuso di professione veterinaria sul web non è arginato da nessuna forma di prevenzione. Per questo riteniamo importante avvertire i proprietari a non considerare attendibili informazioni veterinarie che non provengano da medici veterinari abilitati o da gestori che offrono garanzie di comunicazione medico-scientifica qualificata, quali ad esempio il riferimento a fonti verificabili».
Per porre l’attenzione su questa preoccupante situazione, l’Anmvi nei giorni scorsi si è rivolta al Garante della concorrenza: «Abbiamo segnalato alcuni siti – ha proseguito il presidente Melosi – per valutare istruttorie su pagine che a nostro avviso violano il Codice del Consumo diffondendo informazioni ingannevoli a scopo di pratiche commerciali scorrette, come ad esempio vendere pseudo libri di medicina veterinaria».
Anche il ministero della Salute è stato messo a conoscenza della problematica sollevata dall’Anmvi, che ha rivolto il proprio appello contro i pericoli «della disinformazione sanitaria a danno della sanità animale e pubblica»: come ha infatti sottolineato l’Associazione nazionale medici veterinari italiani «il rischio per gli animali da compagnia non è solo quello di essere sottoposti a finte cure, ma di non essere curati quando serve per colpa di fallimentari autodiagnosi online».
Fondamentale in quest’ottica diventa quindi il rapporto con il proprio medico veterinario di fiducia, con il quale è più che mai opportuno verificare sempre le informazioni raccolte in Rete onde evitare errori che potrebbero compromettere seriamente la salute di Fido e di Fufi.
8 gennaio 2014