Fasoli: «Zaia blocchi l’operazione e la Commissione la riesamini». Il rischio, secondo i consiglieri regionali del Partito democratico, Franco Bonfante e Roberto Fasoli, è di «un grosso spreco». L’operazione riguarda l’accorpamento di tutte le sedi dell’Ulss 20 in una nuova sede individuata agli ex Magazzini Generali per un costo tra i 37 e i 40 milioni di euro e la vendita di tutte le altre sedi amministrative.
Il vice presidente del Consiglio regionale, Bonfante, solleva dubbi sulla convenienza effettiva della nuova sede scelta e sulla legittimità dal punto di vista della procedura portata avanti per arrivare a tale scelta. «Tutto è cominciato nel 2009 quando l’Ulss ha avviato la ricerca della nuova sede con un bando, pubblicato su tutti i quotidiani locali», spiega Bonfante. «Arrivarono sei offerte, tre eliminate perché il prezzo, che era sui 40 milioni, era giudicato eccessivo ed erano rimaste al vaglio tre proposte, due a Verona e una a San Giovanni Lupatoto. Tra queste l’offerta più interessante era quella a Verona Sud che prevedeva un costo di 30 milioni, con una possibilità di permuta fino a 10 milioni e con un affitto per i primi anni di 1,5 milioni annui che potevano essere defalciati dal prezzo totale. Nonostante ciò il bando all’inizio del 2010 fu cestinato». Bonfante prosegue spiegando però che a inizio 2011 l’Ulss dà l’avvio a una nuova gara: «Questa volta però viene pubblicata solo sull’albo pretorio e di offerta ne arriva una sola, quella sulla quale noi temiamo non siano stati rispettati i principi comunitari di economicità, correttezza, libera concorrenza, trasparenza, proporzionalità pubblica».
L’operazione contestata dai consiglieri regionali, ha visto nelle scorse settimane anche il via libera della giunta comunale di Verona all’accordo di programma fra Ulss 20 e Comune in base al quale l’Ulss concentrerà i propri uffici in un unico edificio da ristrutturare agli ex Magazzini generali (di proprietà della Fondazione Cariverona) e metterà in vendita cinque sedi attuali, che cambieranno destinazione d’uso e passeranno a direzionale-commerciale o residenziale.
«Dal nostro punto di vista», dice Fasoli, «ci sono gli estremi per la segnalazione alla Corte dei conti per un approfondimento». I due consiglieri ricordano infatti che la «commissione regionale aveva ritenuto congrue le tre offerte iniziali che sono state cestinate senza una motivazione plausibile»
Anche il capogruppo del Pd in Comune, Michele Bertucco, e il segretario provinciale Alessio Albertini sostengono che l’operazione di accorpamento in sé sia lodevole ma nutrono dubbi sulla convenienza economica anche alla luce del fatto della prossima sopressione delle Province che potrebbe liberare a breve diversi imponenti edifici pubblici. Il Pd in Regione, oltre a inviare alla Corte dei conti la segnalazione, chiede quindi a Zaia di bloccare il contratto e alla Commissione regionale di riesaminare l’operazione.
Intanto, emerge che anche all’interno della stessa Giunta Zaia qualche dubbio era sorto: era quello dell’assessore Massimo Giorgetti che conferma di aver ricordato che la Regione è proprietaria di un lotto nell’area Prusst di fronte alla fiera, terreno che potrebbe eventualmente essere usato per la nuova sede dell’Ulss senza troppi costi aggiuntivi.
L’arena – 22 febbraio 2014