Da un impiegato con cui è partito ora ha trenta dipendenti. L’attività sta crescendo a un ritmo così sostenuto che a breve sarà costretto a cambiare capannone. Vendite e fatturato in salita esponenziale a suon di idee originali, tutte brevettate.
Quella più conosciuta: una pettorina per cani, facile da mettere e togliere, che non dà alcun fastidio all’animale. L’azienda si chiama Tre Ponti, con sede a Ponzano Veneto: specializzata nel settore delle cuciture di altissima qualità faceva articoli per la caccia, ma l’amore per gli animali del titolare e della moglie li ha convinti a virare sui prodotti per animali che hanno riscosso moltissimo successo non solo nel mercato nostrano ma in tutto il mondo. «Sono un artigiano: da quando abbiamo iniziato con la produzione delle pettorine siamo cresciuti del 50 per cento al mese. In due anni abbiamo aumentato l’occupazione: da un solo impiegato che avevamo siamo arrivatia più di trenta persone. Abbiamo tredici rappresentanti in Italia, sei grossisti, lavoriamo con trenta paesi esteri. Stiamo cercando un’altra location», ha spiegato il titolare Pierantonio Cecconato. L’idea della pettorina è nata durante una fiera. «Mi trovavo a Gradisca, osservavo una signora anziana che non riusciva a infilare la pettorina al suo cane. Allora mi sono chiesto perché mai dovevano essere così complicate. Quindi ci ho pensato varie notti, l’ho disegnata su carta, progettata poi realizzata ed ecco i risultati». Ora l’azienda produce fino a ottocento pezzi al giorno tra pettorine e guinzagli. «Prima facevamo un prodotto che non mi piaceva: portalicenze per la caccia, fodere per fucili, cinturoni per il tiro sportivo. Abbiamo una meticcia e tutto è partito da lei». Dalla cagnolina di casa, insomma, è partita un’azienda di successo che, a suon di brevetti (quello delle pettorine è stato registrato due anni fa, ma in casa ogni prodotto ideato viene immediatamente registrato), si sta affermando in tutto il mondo: non solo Europa, ma anche America e Russia, ordini sono giunti addirittura da Singapore e dal Brasile. Ed ora l’azienda ha una prospettiva ambiziosa ma realizzabile: due milioni di euro di fatturato entro la fine del 2013.
La Tribuna di Treviso – 16 giugno 2013