Si è concluso l’incontro di oggi tra la ministra della Salute Beatrice Lorenzin e le Regioni sul tema dei nuovi Lea. Da quanto è emerso, le Regioni stanno prendendo tempo per valutare la sostenibilità dell’intera operazione, alla luce dell’unica certezza: quei 470 milioni di costi in più, al netto dei risparmi attesi.
Perché se le spese sono sicure, resta tutto da scoprire il valore effettivo dei risparmi, voce per voce, prestazione per prestazione. Le Regioni valuteranno il da farsi sulla base del documento definitivo sulle nuove prestazioni che ancora non è stato presentato dalla Lorenzin. Aspettando i numeri certi, governatori e assessori metteranno mano al pallottoliere per capire se il cambiamento all’orizzonte potrà essere effettivamente sostenuto dalle casse regionali, visto che hanno dovuto rinunciare a 2,7 mld di aumento del Fondo sanitario nazionale per compensare il taglio di 4 mld previsto dalla legge di Stabilità a carico delle Regioni.
Nel pomeriggio, Lorenzin sarà in audizione in commissione Igiene e Sanità del Senato per presentare ufficialmente i nuovi Lea. Aggiornati a 14 anni dalla loro istituzione, i Lea si adeguano e oggi entrano a carico del Servizio Sanitario protesi di ultima generazione come apparecchi acustici a tecnologia digitale, ausili informatici per la comunicazione, apparecchi per l’incentivazione dei muscoli respiratori, ma anche carrozzine innovative e kit di motorizzazione per carrozzine e sollevatori.
Ma insieme alle nuove entrate, come più volte ribadito dal ministro, una stretta sull’appropriatezza: previsti controlli su centinaia di prescrizioni già a carico del Ssn, ma anche monitoraggio costante delle prestazioni diagnostiche, soprattutto quelle ripetute una seconda volta per la stessa esigenza. Maggiori spese previste per circa 2 mld di euro in parte compensate da risparmi per circa 1,6 mld.
“Secondo me sarà molto difficile poter erogare i nuovi livelli essenziali di assistenza (Lea) se non aumentando ulteriormente le tasse”. Lo ha affermato il coordinatore degli assessori regionali alla Sanità, Luca Coletto, al termine dell’incontro con il ministro Beatrice Lorenzin riguardante proprio il documento di revisione dei Lea.
Durante l’incontro, nella sede del ministero della Salute, Lorenzin ha descritto agli assessori regionali alla Sanità il documento messo a punto per la revisione dei Lea, le cure e le prestazioni garantite ai cittadini dal servizio sanitario nazionale. Lorenzin ha ricordato che l’aggiornamento dei Lea avrà un costo di 415 milioni di euro, aggiungendo che si è trattato di ‘un lavoro poderoso’. “È evidente che perchè questo meccanismo funzioni le Regioni dovranno fare monitoraggio serio sui bandi e sulle gare, soprattutto per le protesi – ha spiegato -. L’altro elemento è stato il fatto di prevedere un meccanismo che ci permetta un aggiornamento continuo e sistematico dei Lea stessi. Se creiamo un comitato permanente che permetta di aggiornare continuamente i Lea si riusciranno a tenere i conti che l’innovazione tecnologica”.
In questo contesto c’è il timore di un taglio di due miliardi alla sanità nell’ambito della legge di stabilità. Proprio su questo punto Coletto ha affermato che “in merito al taglio di due miliardi la Regione Veneto ha sempre detto di non essere d’accordo. Nel patto per la salute sottoscritto a luglio – ha sottolineato – erano definiti gli step di crescita del Fondo sanitario nazionale, ma ora questo patto non è mantenuto perché è appunto previsto un taglio, che ci dicono di due miliardi, proprio per la sanità”. Ciò, ha avvertito, “ha molteplici aspetti negativi: il primo è che le Regioni in piano di rientro e che stavano stabilizzandosi faranno ora fatica ad arrivare all’equilibrio di bilancio, il secondo è che ci sarà maggiore difficoltà nella gestione della sanità”. Il fatto, ha affermato Coletto, è che “chi pagherà di più per questi tagli saranno sempre i meno abbienti”.
Ad ogni modo, ha aggiunto, “il documento presentatoci dal ministero sulla revisione del Lea è un buon documento. Lo valuteremo la settimana prossima in Commissione Salute della Conferenza delle Regioni”. La revisione dei Lea, ha detto ancora Coletto, “va fatto ed è scritto nel patto; ora le regioni faranno la loro valutazione e poi ci sarà un nuovo incontro con il ministro”. Sul tavolo resta però il nodo delle risorse finanziarie: “va detto – ha ricordato Coletto – che il ministero ha messo a disposizione più di 400 milioni proprio per la revisione dei Lea, ma il problema – ha chiarito – resta il taglio dei due miliardi”. Dunque, ha concluso Coletto, “con o senza la revisione dei Lea, se non ci saranno aumenti di tasse sarà difficile sopperire al taglio di questi due miliardi.
A fine gennaio sulla questione era intervenuta anche la Corte dei conti che aveva spiegato che senza investimenti, sopratutto nell’assistenza domiciliare e territoriale e nell’ammodernamento tecnologico, sono a rischio i Lea.
Il Sole 24 Ore sanità e Repubblica – 4 febbraio 2015