Siccome non c’è due senza tre, per il terzo anno di fila il Veneto trascina in giudizio la Corte dei Conti davanti alla Consulta. Come già per il 2012 e il 2013, anche per il 2014 i magistrati contabili avevano sollevato obiezioni sui rendiconti delle spese sostenute da 10 gruppi del consiglio regionale, contestando presunte irregolarità per un importo complessivo di poco superiore ai 230 mila euro.
Ma emerge ora che, poco prima di concludere il proprio mandato, la prima giunta Zaia ha deciso di presentare ricorso ai giudici costituzionali, di fronte ai quali sarà sollevato un conflitto di attribuzione.
In sostanza, a nome dei consiglieri della scorsa legislatura, Palazzo Balbi chiederà agli ermellini di pronunciarsi sullo scontro fra i poteri di controllo della Corte dei Conti e l’autonomia garantita al consiglio regionale dalla Costituzione. Secondo il fronte trasversale dei gruppi «rimproverati» dalla magistratura contabile, quest’ultima avrebbe oltrepassato i confini dei propri compiti istituzionali, non limitandosi alle verifiche documentali ed anzi sindacando circostanze e finalità dei singoli esborsi.
Al riguardo va detto che, nelle 60 pagine di relazione della sezione regionale di controllo, non figurano esempi di «spese pazze» come quelle balzate al disonore delle cronache in altre Regioni d’Italia (dalle mutande piemontesi agli zamponi emiliani, passando per le feste laziali con teste di maiale). I rilievi riguardano piuttosto le disquisizioni normative sull’applicazione dei contratti ai collaboratori, la destinazione di corsi di formazione aperti anche a parlamentari e non solo a consiglieri, la manutenzione di un sito web il cui dominio è detenuto dal singolo capogruppo e non dal partito, le parcelle degli avvocati ingaggiati per impugnare le precedenti critiche della Corte dei Conti. Già una volta infatti la Consulta aveva accolto le rimostranze di Palazzo Ferro Fini. E un mese fa sono state accettate pure la ragioni dei consigli di Piemonte e Toscana.
Angela Pederiva – Il Corriere del Veneto – 8 luglio 2015