Dalla parte dei consumatori. A partire dalla tutela del «made in», del prosecco-prosek, ma anche, nei prossimi mesi, dalla lotta alle false recensioni online, a più trasparenza sui prezzi energetici e dei conti correnti in modo che i clienti possano confrontare le offerte e scegliere le più convenienti. Senza dimenticare il futuro dei Balcani, terra da cui proviene e di cui si fa apripista a Bruxelles.
Sono queste le parole d’ordine del neo commissario Ue ai consumatori, Neven Mimica, croato, 60 anni, in carica dal primo luglio con l’ingresso del suo Paese nell’Ue. La legislazione sull’etichettatura d’origine «made in» proposta dalla Commissione a maggio è «essenziale» per «migliorare la sicurezza dei consumatori», assicura Mimica in un’interviata dell’agenzia Ansa, per questo «vorrei vederla adottata prima possibile e lavoro da vicino con la presidenza lituana dell’Ue per arrivarci». Mimica sarà «in Italia in autunno» e spera di poter cogliere l’occasione «per discutere dei progressi con il governo italiano». E assicura che i servizi di Bruxelles «sono impegnati in discussioni per assicurare che ci sia chiarezza» tra prosecco italiano dop protetto dall’Ue e il croato prosek. Sul fronte dello scandalo-frode della carne di cavallo, per cui molti hanno chiesto l’etichettatura d’origine per la carne lavorata, si dice «sempre pronto a esplorare misure che possano aumentare la fiducia dei consumatori». Nonostante abbia raccolto in corsa il portafoglio dal collega maltese Tonio Borg e di fronte a sè abbia solo 18 mesi di mandato, Mimica intende mettere a frutto il tempo per portare «benefici tangibili ai consumatori». A partire dalle false recensioni online, dai ristoranti agli hotel fino agli acquisti su internet. «Sappiamo che molte di queste reviews sono false, ma molti consumatori continuano a fidarsi», lancia l’allarme Mimica, proponendo, sebbene non ci sia una «soluzione facile», di «sedersi insieme e riflettere come meglio applicare le regole contro queste pratiche commerciali scorrette». Secondo fronte, completare l’azione per aiutare i consumatori a «beneficiare al massimo dei loro diritti per fare i migliori affari», dai contratti con i fornitori energetici a telecomunicazioni, a banche. «Il mercato è stato ampiamente liberalizzato in Europa, ma perché i consumatori possano approfittarne hanno bisogno di informazioni affidabili», spiega il commissario. Un esempio: metà dei britannici non ha mai cambiato conto corrente e solo il 2% lo ha fatto lo scorso anno «nonostante i possibili benefici» del passaggio.
L’Arena – 27 agosto 2013