Franco Pepe (Il Giornale di Vicenza). Il ministero della salute sconfessa il veterinario dell’Ulss 4. Macellare in casa i maiali per destinarne le carni all’uso domestico si può. Eccome. Non c’è alcuna controindicazione. Anzi fra le righe, da Roma, la direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti, fa capire che Fabrizio De Stefani, l’autore della circolare delle polemiche, forse non è proprio aggiornato sulla normativa, perché il Regio Decreto del 1928, al quale il responsabile della sanità animale dell’Ulss dell’Alto Vicentino si è riferito per intimare perentoriamente ai sindaci di non autorizzare più la macellazione a domicilio, è superato dai regolamenti comunitari entrati in vigore nel 2006. La Regione ha, quindi, comunicato ufficialmente al dg dell’Ulss 4 Daniela Carraro il parere del ministero, anzi ha accluso in allegato la nota romana. E, a questo punto, l’azienda di Thiene-Schio – a meno che non scelga di andare contro il ministero della salute, Regione e Unione Europea – non ha alternative.
È costretta a fare un passo indietro e a cancellare il divieto. In ogni caso, il parere del ministero e la lettera della Regione offrono ai sindaci le ragioni giuridiche per non applicare l”‘ordine” di De Stefani senza il timore di disattendere la legge e di avvertire sopra di sé la spada di Damocle di spiacevoli e pericolose sanzioni. Ora le mani legate ce l’hanno il veterinario e l’Ulss 4. La tradizione è salva. Mario Rigoni Stern, sublime cantore nelle “Stagioni di Giacomo” di un rito caro alla memoria ma tuttora diffuso nel Vicentino e nel Veneto, può riposare in pace. E le famiglie dell’Alto Vicentino che, fino ad oggi, hanno abbattuto il suino in casa per preparare salami, sopresse, salsicce e cotechini da consumare per tutto il tempo dell’anno, potranno continuare a farlo.
La vicenda era iniziata a metà ottobre quando i sindaci dei 32 Comuni che fanno parte dell’Ulss 4 si erano visti recapitare la circolare firmata da De Stefani. Un fulmine, come si dice, a ciel sereno. Da 86 anni tutto è andato liscio e nessuno si era mai sognato di mettere in dubbio una consuetudine che si tramanda, da generazioni, di padre in figlio. De Stefani aveva motivato il suo veto rifacendosi a un decreto che, sotto il sigillo monarchico di Vittorio Emanuele III, stabilisce come la macellazione ad uso privato, fuori di un macello pubblico, di animali destinati all’alimentazione, può essere permessa dal sindaco solo in via eccezionale.
Subito sono fioccatele proteste. Anche perché negli 89 Comuni delle altre 3 Ulss della provincia – Vicenza, Arzignano, Bassano – la macellazione a domicilio prosegue senza problemi. I sindaci, anche quest’anno, hanno autorizzato chi è in possesso del nuUa-osta sanitario a macellare in casa fino a un massimo di due suini per nucleo familiare, osservando ovviamente tutte le regole che si ripetono da anni per tutelare l’igiene pubblica ed evitare sofferenza all’animale. La stessa cosa accade in tutti gli altri Comuni del Veneto. Ma nell’Alto Vicentino era stata vietata. Lo era, perché adesso il Ministero ha chiuso la questione.
11 dicembre 2014