Valeria Zanetti. Dopo il crollo del 2014, il comparto industriale della macellazione della carne riprende a crescere, in regione e a livello nazionale. Verona traina la filiera véneta: è prima per produzione e macellazione di carne bovina, suina ed avicola. Solo con il contributo della provincia scaligera il Veneto si conferma al terzo posto dietro a Lombardia ed Emilia Romagna nel settore zootecnico e della trasformazione. L’anno scorso la macellazione industriale ha dato forti segnali di ripresa, con un aumento sia del numero che del peso morto dei capi macellati.
Questi sono alcuni degli aspetti più significativi del Report sull’allevamento e macellazione di capi bovini, suini e avicoli di Veneto Agricoltura, l’Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario. Le macellazioni in regione hanno ripreso a crescere nel 2015, raggiungendo un peso morto complessivo pari a oltre 8 milioni di quintali (+7 per cento rispetto al 2014), tra i valori più alti dopo il picco del 2010. I risultati sono in linea con la tendenza nazionale, anch’essa in ripresa negli ultimi anni, con una produzione di circa 36 milioni di quintali nel 2015 a peso morto (+10 per cento rispetto al 2014). Ne deriva che il Veneto è la terza regione per peso del macellato, con una quota di poco superiore al 22%, preceduta a breve distanza da Emilia-Romagna (25%) e Lombardia (26 per cento). La crescita è attribuibile anche al comparto bovino (+25% sul 2014), con quasi 600mila capi macellati. Nel 2016, la banca dati nazionale dell’anagrafe zootecnica evidenzia che nelle sette province sono stati macellati più di 740mila bovini. Circa il 70% (530mila) sono di provenienza interna, per un valore della produzione di 410milioni, 120 dei quali generati nel Veronese. Il resto, circa 215mila capi, è importato dalle altre regioni o Paesi.
Quasi metà di queste macellazioni sono avvenute nella provincia di Verona (44%), seguita da Treviso (32%) e da Padova (15%). L’allevamento di suini invece è piuttosto marginale e costituisce solo il 7% del peso morto macellato (la media nazionale è del 42%). La regione si colloca dopo Lombardia, Emilia-Romagna e Piemonte, con una produzione stimata in circa 140mila tonnellate (+3% nel 2016). Il Veronese guida ancora la classifica, a 47.929 tonnellate, per un valore di oltre 64 milioni di euro. Infine, il settore avicolo véneto, con ruolo di leadership nazionale, che nel 2015 ha aumentato la propria quota di incidenza in peso morto sul totale regionale (circa 70%), seguito dai bovini (21%) e dai suini col (6,6%). La performance positiva si è rafforzata nel 2016 con i 260 milioni di unità macellate e gli oltre sei milioni di quintali a peso morto, vale a dire quasi la metà del totale nazionale (44%). Valori raggiunti grazie ad una crescita decennale soprattutto di polli da carne (+60%) e tacchini (+15) in peso morto. Anche in questo settore il primato è veronese: la provincia produce 259.243 tonnellate di carne avicola per un valore di oltre 330 milioni.
L’Arena – 19 settembre 2017