L’Idv: «Le pensioni non si toccano». Udc: «Provvedimenti impopolari ma necessari». Bonanni: «Vogliamo trattare»
MILANO – Il Consiglio dei ministri cruciale è fissato per lunedì. Fino ad allora Mario Monti deve preparare il terreno all’arrivo in Parlamento del pacchetto anti-crisi. La questione più spinosa è quella della riforma della pensioni e l’agenda del premier si infittisce. Monti vedrà alle 10.30 di sabato il Terzo Polo, a mezzogiorno il segretario del Pdl Angelino Alfano e alle 21 incontrerà il leader del Pd Pier Luigi Bersani.
IL VOTO- Incontri con partiti e sindacati. Poi il Cdm di lunedì, quindi l’approdo a Montecitorio (con il premier ospite martedì a Porta a Porta per illustrare tutte le iniziative del governo). Il percorso della riforma previdenziale è segnato. E l’Idv mette le mani avanti: «Se il governo toccherà le pensioni, bloccando l’indicizzazione di quelle minime o colpendo chi ha pagato per quaranta anni i contributi, il nostro voto non potrà che essere contrario, specie se non verranno toccati i patrimoni, le rendite finanziarie, i capitali scudati». L’Udc e il Terzo Polo fanno sapere di «appoggiare Monti non per vigliaccheria ma per convinzione». Per quel che riguarda il sistema previdenziale «c’è – secondo Pier Ferdinando Casini – uno squilibrio che colpisce i giovani e Monti, dopo anni di rinvii, affronta questa questione e tutte le altre che la politica ha rinviato e non risolto per troppo tempo». Quelli in arrivo, ha insistito il leader centrista, «sono provvedimenti che la politica, di destra e di sinistra, non ha fatto e ha rinviato e per questo c’è la nostra convinta adesione a queste iniziative che sono impopolari, forse ci faranno perdere dei voti, ma non c’è alternativa se vogliamo salvare l’Italia».
Raffaele Bonanni: «Da Monti andiamo per trattare»LE PARTI SOCIALI- Domenica mattina sarà la volta delle parti sociali. E l’avvertimento di Raffaele Bonanni a riguardo è chiaro. «Noi vogliamo una trattativa e non una semplice consultazione», ha detto il numero uno della Cisl. «Siamo per una trattativa, un confronto serrato – ha proseguito – stiamo parlando di problemi di milioni di persone, problemi delicatissimi che hanno bisogno di una giustificazione per qualsiasi soluzione si intraprenda». Bonanni ha poi ribadito che ogni eventuale decisione «deve essere improntata sull’equità». «Sappiamo – ha aggiunto – che andiamo verso soluzioni rigorose, ma il presidente del consiglio ha promesso al Senato e alle parti sociali, che ogni decisione sarà sorretta da equità ed è quello che chiediamo».
«NO ALLE SCENEGGIATE» – Quanto alla possibilità di uno sciopero contro la riforma previdenziale, la Cisl non si sbilancia. «Quello che vogliamo evitare è che si costruisca una sceneggiata, come quelle che conosciamo da diverso tempo», spiega a riguardo Bonanni. «C’è chi protesta, e chi decide, e poi in mezzo ci sono i pensionandi, che sopportano una mazzata che mai hanno ricevuto così forte. Noi a questo scenario non ci stiamo, siamo per trovare una soluzione responsabilmente».
Corriere.it – 2 dicembre 2011