Per l’ad del Lingotto “la mossa fatta dal ministro Sacconi con l’articolo 8 ha risolto tantissimi problemi”. Sui modelli da produrre a Mirafiori annuncia una decisione nelle prossime settimane. “Brutto segno dove chiedere alla Cina di comprare i nostri bond”
FRANCOFORTE – Soddisfazione per la risposta del governo e ottimismo sul futuro dell’azienda. E’ quanto traspare dalle parole dell’amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, intervenuto al Salone dell’auto di Francoforte per la presentazione ufficiale della nuova Panda.
In merito alla manovra di bilancio, Marchionne ha ammesso: “Quello che ci serviva ci è stato dato”. “La mossa fatta dal ministro Sacconi con l’articolo 8 è importantissima”, ha spiegato, e “ha risolto tantissimi problemi”, dal momento che le nuove norme “ridaranno certezze non solo alla Fiat, ma a tutti quelli che vogliono investire in Italia”. Un provvedimento, dunque, “che va incontro non solo alle nostre richieste, ma di tutti gli industriali”. E a proposito delle critiche dei sindacati, Marchionne ha detto: “Il provvedimento è di una chiarezza bestiale: se la maggioranza dei lavoratori è d’accordo, la proposta va avanti”.
Target confermati – Al Salone di Francoforte, parlando del futuro di Fiat-Chrysler, Marchionne conferma i target per il 2011 e ribadisce: “L’integrazione tra le due aziende, è perfetta. Va benissimo”. Alla consueta domanda sulla fusione societaria, l’ad ha dato la consueta risposta: “Non lo so, eventualmente ci arriveremo, non c’è urgenza”. Al momento. ha spiegato, “non è in corso alcun negoziato con il fondo Veba sulla quota, pari al 41,5%, che detiene in Chrysler. Con questi mercati non è il momento giusto”, ha aggiunto.
Mirafiori – Sul caso Mirafiori e l’investimento in stand-by per l’incertezza dei modelli da produrre 1, il manager ha ripetuto che sono in corso valutazioni: “Entro qualche settimana decideremo”, ha aggiunto, per poi concludere: “Mirafiori sta bene, lasciatela stare in pace”.
Pomigliano – Quanto a Pomigliano 2, Marchionne ha detto che “l’importante è che la macchina stia partendo”. La nuova Panda dovrà entrare in produzione il 3 novembre e in quella data potrebbe essere concordata anche la visita allo stabilimento del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
La concorrenza di Up – A proposito della nuova Panda, Marchionne ha detto di non temere la concorrenza della Up di casa Volkswagen nel segmento delle utilitarie: “I tedeschi – ha detto l’Ad – stanno cercando di imitare, in una maniera molto goffa, quello che stiamo facendo noi”. Quanto alle iniziative sui mercati esteri, l’Ad del Lingotto ha confermato gli studi e le trattative in corso sui mercati asiatici e russo.
Crollo in Borsa – Marchionne ha detto anche di non essere preoccupato del crollo del titolo Fiat in Borsa: “Non me ne importa niente, a noi interessa la realtà industriale”, ha spiegato, aggiungendo che “non è tempo di scalate” e che nel calo generale del settore e dei mercati, il valore dell’azione Fiat paga anche uno “sconto Italia”. Contrastato infine il giudizio sulle voci di trattative con la Cina per l’acquisto di titoli di stato italiani: “Da una parte se le autorità della Cina dovessero trovare la capacità di assorbire il debito italiano sarebbe un segno di fiducia nel Paese, dall’altra il fatto che siamo dovuti andare là di per sè non è un buon segno”. In generale, “se dovessero esserci investitori cinesi che Dio li benedica, che vengano. Tutto aiuterà”.
Commenti – Le dichiarazioni di Marchionne sulla manovra hanno provocato la reazione del senatore Pd, Achille Passoni: “Ha ragione Marchionne: l’articolo 8 è di una chiarezza bestiale – commenta il senatore, componente della Commissione lavoro – . Così come ha ragione a ringraziare il governo per la ‘marchetta’ ricevuta con quella norma. Purtroppo per i lavoratori, che si vedono messi in discussione e forse cancellati diritti giuridicamente acquisiti e tutele sancite in contratti collettivi, e per la stragrande maggioranza delle imprese che vogliono competere in un quadro di regole certe e valide per tutte e non in una situazione di possibile dumping industriale, la realtà – conclude Passoni – non è quella descritta dall’ad di Fiat”.
Repubblica.it – 13 settembre 2011