L’assicurazione dei medici verso una nuova proroga. Dopo due anni di dibattito e alla vigilia della scadenza che impone a tutti gli «esercenti le professioni sanitarie», esclusi i dipendenti pubblici, di dotarsi entro il 14 agosto di una polizza rc, si profila all’orizzonte il secondo slittamento. La notizia non è ufficiale ma è difficile che il testo, cioè il regolamento attuativo della legge Balduzzi chiamato a disciplinare i requisiti minimi delle polizze per i professionisti della sanità, possa essere pronto entro metà agosto.
Intanto entro la giornata di oggi dovranno arrivare tutte le osservazioni da parte delle rappresentanze sindacali, poi il testo passerà nelle mani dell’ufficio legislativo del Ministero della Salute e infine dell’economia. E ancora al vaglio degli organi di controllo. Tutti passaggi che necessitano di tempi più lunghi di quelli a disposizione.
Due in particolare i punti critici all’interno della bozza di regolamento frutto del tavolo tecnico istituito al ministero della salute. Il primo riguarda l’entità finanziaria del Fondo rischi sanitari pensato per garantire idonee coperture assicurative a chi opera nelle cosiddette aree a rischio (ginecologia, chirurgia, ortopedia e anestesia). La Balduzzi prevedeva che questo fondo fosse finanziato anche dalle compagnie assicurative fino a un massimo del 4% della raccolta premi della Rc sanità dell’anno precedente.
«Il problema», come ha spiegato a ItaliaOggi Luigi Conte della Fnomceo (Federazione dei medici e degli odontoiatri), «è che si parla di uno stanziamento pari a 20 milioni di euro, assolutamente irrisorio rispetto agli obiettivi. Se consideriamo che un ginecologo può versare fino a 14 mila euro di premio assicurativo ogni anno, bastano poco più di mille professionisti di questa specialità per esaurire il fondo». C’è poi il tema della retroattività e della postuma: al tavolo aveva prevalso in un primo momento la linea della Fnomceo che ha chiesto da sempre una copertura pregressa e una postuma decennale. Le compagnie, rappresentate dall’Ania (che secondo la Balduzzi siede al tavolo delle trattative) cercano invece di frenare su questo punto, proponendo polizze a retroattività zero.
Cambia, invece, l’ambito di applicazione che ha dovuto tener conto del «Pacchetto salute» approvato dal Consiglio dei ministri di metà giungo. Il regolamento ha quindi escluso dall’obbligo i medici dipendenti del Servizio sanitario nazionale, prima ricompresi, che avranno solo la facoltà di dotarsi di una polizza. Uno dei requisiti minimi che i contratti assicurativi per responsabilità civile professionale, medica e sanitaria, dovranno contenere è l’adeguamento del premio in aumento o in diminuzione, in relazione al verificarsi o meno di sinistri nel corso della durata contrattuale. Oltre all’adeguamento del premio, la bozza di regolamento prevede tra i requisiti minimi per l’idoneità dei contratti assicurativi la durata non inferiore ai tre anni e un massimale minimo non inferiore a 1 milione di euro per ciascun sinistro e per ciascun anno, fatta salva la possibilità di reintegrare il massimale secondo le condizioni previste dal contratto.
Autore: Bendetta Pacelli – ItaliaOggi (Estratto articolo originale)