Medici dipendenti, convenzionati con il Ssn e della ospedalità privata, i veterinari, i dirigenti sanitari, amministrativi, professionali e tecnici, bocciano la manovra economica approvata ieri dal Senato e danno vita ad una mobilitazione in difesa dei diritti delle categorie e delle condizioni di lavoro dei professionisti della sanità aperta da una manifestazione a Roma il 13 ottobre. Questa la risposta unitaria delle categorie professionali alla manovra economica approvata ieri con il voto di fiducia al Senato contenuto in un comunicato odierno dell’Intersindacale
Le categorie professionali della sanità sono state colpite con le ultime manovre economiche sia come pubblici dipendenti attraverso il congelamento del contratto e delle convenzioni per 5 anni, con una consistente perdita economica aggravata, per i medici convenzionati, dal mancato riconoscimento delle spese di produzione, sia come dirigenti, sottoposti ad un prelievo forzoso sui redditi superiori a 90.000 euro, bollato come folle e prontamente eliminato per il settore autonomo e privato, sia, infine, come professionisti, con incarichi di lavoro sempre più precarizzati e discrezionali, a prescindere da competenze, meriti e risultati, ed esposti alla invadenza pervasiva della politica.
Siamo alle leggi speciali! Per loro infatti sono anche previsti:
• il congelamento del TFR per 2 anni, una appropriazione indebita di salario differito largamente autofinanziato;
• una mobilità selvaggia,senza regole, discrezionale fino all’arbitrio;
• pensionamento a 65 anni per le donne, malgrado esse siano sottoposte a stressanti turni notturni e festivi, che si aggiungono ai compiti di cura.
Si tratta di inique discriminazioni contro il pubblico impiego, di cui fanno parte i Dirigenti Medici e i dirigenti del SSN, all’interno di una politica recessiva per la sanità italiana, definanziata ed impoverita dal punto di vista economico e di risorse professionali, destinata ad un ruolo povero per i poveri.
Anche dopo l’approvazione della manovra economica le organizzazioni sindacali mantengono lo stato di agitazione a sostegno di una piattaforma di obiettivi a difesa della dignità e del valore delle professioni quali: la discussione sul loro ruolo e la loro collocazione all’interno del sistema; nuove modalità di definizione dei rapporti convenzionali; la definizione dei livelli essenziali organizzativi; la lotta all’abuso di contratti precari; le azioni per contrastare l’incremento del contenzioso con i pazienti.
A sostegno di tale piattaforma che si farà anche carico di proposte sul finanziamento e l’organizzazione del sistema sanitario, le organizzazioni sindacali destinano un pacchetto di iniziative che non escludono azioni di sciopero.
I Medici dipendenti, convenzionati con il Ssn e della ospedalità privata, i veterinari, i dirigenti sanitari, amministrativi, professionali e tecnici vogliono tornare ad essere protagonisti della sanità italiana al servizio della tutela della salute del cittadino e per contrastare gli sprechi, il malaffare e le lottizzazioni che la stanno distruggendo.
Se non ora, quando?
Comunicato intersindacale – 8 settembre 2011