Per conoscere le graduatorie bisognerà aspettare il 3 ottobre, ma una certezza c’è già: il Bo è una calamita di aspiranti medici e veterinari al top della preparazione. È questo almeno quanto emerge dai risultati dei test d’ingresso ai corsi di laurea in Medicina e Veterinaria, pubblicati su www.universitaly.it dal ministero dell’Istruzione (con i punteggi in forma anonima per il rispetto della privacy): a Padova la competizione è elevatissima, tanto che il Bo si piazza ai primi posti in Italia sia per concentrazione di candidati idonei che per dimensione dei punteggi in entrambi i corsi di laurea. Il primo record padovano arriva da Medicina, dove i posti in palio sono 348 e il 93,61% dei tremila candidati sono risultati idonei, cioè hanno raggiunto la soglia minima di venti punti necessaria per essere ammessi (contro l’87,26% a livello nazionale): a Padova in pratica passerà solo un candidato su otto, ma più di nove su dieci hanno i requisiti per passare. E in caso di esclusione possono confidare nei ripescaggi. Tra i primi 100 classificati, inoltre, ben 17 aspiranti medici hanno sostenuto il test a Padova, che si piazza al secondo posto dietro a Bologna (19 candidati) e davanti a Milano (15). Passando da Medicina a Veterinaria, dove i posti disponibili erano circa 800, la musica non cambia. Come a Medicina, i candidati dovevano rispondere a 60 domande in 100 minuti. E in questo caso i record sono due: a Padova si registra sia il punteggio medio più alto (45,56% contro 42,19% a livello nazionale) sia la percentuale di idonei più alta (89.39% contro 83,58%). Anche a Veterinaria, dunque, nove candidati su dieci hanno ottenuto il punteggio minimo e hanno tutte le carte in regola per immatricolarsi. Per quanto riguarda i primi 100 classificati, Padova si piazza al secondo posto con 19 aspiranti veterinari, dietro a Milano (22 ) e davanti a Torino (14). Che si tratta di uomini e animali, insomma, la salute dei pazienti padovani sembra in buone mani. Almeno a giudicare dai test d’ingresso.
Alessandro Macciò – IL Corriere del Veneto – 21 settembre 2017