Ci sono ben sei medici indagati per la morte del rodigino Mauro Tosi, deceduto il 31 ottobre di due anni fa a 52 anni all’ospedale dell’Angelo: ieri il giudice veneziano Alberto Scaramuzza ha respinto la richiesta del rappresentante della Procura di archiviare l’indagine per l’assoluta mancanza del nesso causale tra le eventuali negligenze e sottovalutazioni dei sanitari e il decesso del paziente.
Alcuni dei medici che hanno dovuto nominarsi un difensore e pure un consulente medico legale sono dipendenti dell’Asl 12 e lavorano al nosocomio mestrino, altri dell’ospedale di Adria. I fatti risalgono all’ottobre di due anni fa: Tosi morì il 31 di quel mese. Aveva cominciato a sentire dolori addominali, che lentamente erano aumentati, così era andato velocemente all’ospedale del paese dove abitava. Al Pronto soccorso lo avevano visitato, ma dopo i controlli di routine lo avevano rispedito a casa, sostenendo che non c’era nulla di grave. Ma i dolori non erano diminuiti, anzi. Così, si era ripresentato e, questa volta, avevano capito che c’era una crisi cardiaca in atto. Era stato sottoposto velocemente ad un intervento chirurgico, quindi – visto che le sue condizioni di salute erano peggiorate – era stato trasferito al reparto di Rianimazione dell’ospedale dell’Angelo, dove era infine deceduto. Per il magistrato veneziano, che non ha accolto la richiesta di archiviazione del pubblico ministero, c’era la necessità di ulteriori accertamenti e, a quel punto, il rappresentante dell’accusa ha chiesto in incidente probatorio la perizia per chiarire la causa del decesso e le possibile responsabilità mediche. Per permettere ai medici che avevano avuto in cura Tosi di difendersi, nominando difensori e consulenti tecnici, ha iscritto sei sanitari nel registro degli indagati per omicidio colposo. I periti nominati sono il medico legale Anna Aprile e il cardiologo Fabio Giangrandi.
La Nuova Venezia – 28 fìgiugno 2012