Un professionista trevigiano estraneo alla politica e avvezzo alla gestione finanziaria dell’impresa: l’identikit del nuovo presidente di Veneto Sviluppo – ritagliato dal governatore Luca Zaia – sembra calzare al profilo dell’affermato commercialista e consulente d’azienda Giorgio Grosso, il cui nome rimbalza nei rumors di partito: la conferma, però, arriverà solo a metà giornata, quando l’assemblea di palazzo Ferro Fini voterà i 7 candidati «politici» al consiglio d’amministrazione della pingue “cassaforte” regionale.
Una gestazione faticosa e costellata di scontri, sia nella maggioranza che nell’opposizione. Quest’ultima si è platealmente divisa a fronte dei due nomi (Giovanni Cattelan e Nerino Chiereghin) proposti dai democratici: «Atteggiamento inaccettabile, il Pd conta 12 consiglieri sui 23 della minoranza e non può pretendere di fagocitare tutto», punge Gennaro Marotta dell’IdV «comunque noi non voteremo nessuno: chiediamo invece che il numero dei consiglieri scenda a 3. Se l’aula vuole davvero tagliare i costi della politica, è il momento di dimostrarlo». Replica distensiva dal Pd (con la capogruppo Laura Puppato favorevole a sfoltire il cda e a valutare candidati comuni, incluso il veronese Gino Zardini, gradito a Verso Nord) ma i toni restano accesi. Fitti negoziati tra le correnti anche nel Pdl, artefice, attraverso lo speaker Dario Bond e il vice Piergiorgio Cortelazzo, di un documento di intenti che prevede la partecipazione di VS al capitale delle imprese (tramite una società di gestione del risparmio) e la priorità ai finanziamenti-garanzie attraverso i Consorzi Fidi. Ai pidiellini spettano due consiglieri e la direzione della società: nonostante la fitta cortina fumogena – sparsa con un impegno degno di miglior causa – in serata sono trapelati i nomi dell’avvocato vicentino Andrea Antonelli e di Bruno Zanolla, vicesindaco di Quero. E la Lega? Scontata la conferma nel consiglio di Marco Vanoni (presidente uscente vicino a Flavio Tosi), detto del mister X destinato a uscire dal cilindro di Zaia, a movimentare il gruppo guidato da Federico Caner è stata la scelta del terzo candidato, espressione di Padova: la federazione locale ha indicato Flavio Manzolini (presidente dell’ente turismo) ma Zaia avrebbe espresso riserve, sollecitando una scelta di più elevato profilo. Si vedrà.
Il Mattino di Padova – 28 giugno 2012