Condannato a restituire 627mila euro Il signore delle consulenze è un ex giudice del Tar In 1O anni 62 incarichi extra. Ha collezionato poltrone in più enti: deve restituire 627mila euro. Nel 2009 un precedente con una maxievasione legata a una partita Iva fittizia
Plurilaureato, avvocato di grido, ex giudice del Tar del Lazio. E ora condannato dalla sezione giurisdizionale della Corte dei conti a restituire 627mi1a euro all’erario. SI, perché Giovanni Pascone, 50 anni, 4 lauree e una specializzazione in diritto e scienze dell’amministrazione, ha un curriculum ricco, ricchissimo. Dopo aver vestito la toga di magistrato, ecco la poltrona di direttore della divisione Affari giuridici della Siae, quella di dirigente dell’Indam (Istituto nazionale di alta matematica), di avvocato e direttore generale del Comune di Pomezia e, dulcis in fundo, un contratto da dirigente al ministero dell’Economia. Pascone, però, non sembra mai sazio. Fra 1999 e2009 colleziona 62 incarichidi consulenza, collaborazione e patrocinio legale per la pubblica amministrazione. Stringendo mani a destra e sinistra, con disinvoltura, mantiene la poltrona a dispetto dei cambi di esecutivo: lavora perlaBanca d’Italia, poiè capufficio ai Lavori pubblici peri governi D’Alema,Amato, Di ni, B erlusconi e Ciampi. L’ex magistrato del Tar non si nega proprio a nessuno, tanto da raggiungere, nel 2008, l’ubiquità: in quell’anno ha rapporti d’impiego contemporanei con Comune di Pomezia, Indam e ministero dell’Economia. Non mancano, inoltre, presidenze di collegi e commissioni. Lavori da libero professionista che costruiscono un “precariato” d’oro: solo per gli incarichi presso i Comuni di Ardea e Aprilia, arrivati mentre era dg di quello di Pomezia, il suo conto in banca si gonfia di 836mila euro. Compensi percepiti in barba alla legge. lauree e specializzazioni in giurisprudenza, infatti, non bastano al supercon su le nte per tenerea mente una regola: senzaun’autorizzazione, i pagamenti per le prestazioni straordinarie dei dipendenti devono essere versati nelle casse dell’amministrazione di appartenenza. E in effetti, sottolineano i giudici, il placet non c’è. Di più, «è indubitabile che, in relazione al contemporaneo espletamento dei numerosi incarichi presso altre amministrazioni, abbia sottratto buona parte delle sue energie ai delicati e gravosi compi-ti». Così all’ex magistrato del Tar, con due distinti atti di citazione (uno peri 62 incarichi, l’altro per le consulenze di Ardea e Aprilia), sono stati sequestrati più di 2 milioni di euro. Poi decurtati a 627mila: per 1e 43 consulenze fino al 2004 era ormai scattata la prescrizione. Ma non è la prima volta che Pascone si caccia nei guai con l’erario. Nel 2009 era stato denunciato dalla polizia tributaria della Finanza capitolina per una maxi- evasione da 40 milioni. Una cifra che l’avvocato era riuscito a nascondere al fisco, aprendo una partita Iva per un bar fittizio ed emettendo fatture all’apparenza regolari. La truffa non resse alle perquisizioni, e costò a Pascone una denuncia penale.
Repubblica – 11 giugno 2012