Miteni, c’è il cronoprogramma per lo svuotamento degli impianti dalle sostanze più pericolose: l’industria chimica di Trissino verrà quanto prima liberata dai carichi di acido nitrico, acido fluoridrico e cloro. Il via libera è stato dato al curatore fallimentare Domenico De Rosa ieri mattina dal Ctr, comitato tecnico regionale, che si è riunito per giudicare la validità del documento. Per lo svuotamento dell’azienda fallita al centro del caso Pfas ora l’unico scoglio sembra un accordo coi lavoratori, ma la strada dovrebbe essere già spianata in virtù dell’erogazione della cassa integrazione straordinaria.
Il cronoprogramma per lo svuotamento di impianti e serbatoi Miteni era già stato respinto al mittente due volte. Ieri mattina gli enti coinvolti nel Ctr Seveso – Prefettura, Comune di Trissino, Provincia, Regione, Arpav, vigili del fuoco e Usl – si sono espressi positivamente su una versione «ridotta», una cinquantina di pagine che definisce tempi, modalità e personale richiesto per lo svuotamento delle tre sostanze più pericolose che venivano prodotte lì. Tolte quelle, per il resto (prodotti meno a rischio) si potrà procedere senza che le attività siano sottoposte a verifica e approvazione del Ctr regionale.
Nella riunione di ieri, da parte della gestione dell’azienda si è previsto di partire con le operazioni quanto prima. «Si prevede che lo svuotamento possa essere ultimato in una ventina di giorni – osserva Leone Frigo, sindacalista della Uiltec Uil che con i colleghi di Femca Cisl e Filctem Cgil segue il personale dell’azienda fallita – la cosa più importante è che il cronoprogramma venga condiviso con gli addetti Rls, responsabili per la sicurezza, e con le Rsu in modo da prevedere che delle varie fasi si occupi il personale professionalmente più preparato». Nei giorni scorsi, a Roma, sindacati ed Rsu hanno ottenuto dal ministero dello Sviluppo un anno di cassa integrazione straordinaria per i 105 addetti ancora in forze a Miteni. «Con il curatore si era raggiunto un accordo che prevedeva, ottenuta la cassa straordinaria, il ritiro dello stato di agitazione. L’intesa è vigente, quindi ora si può procedere allo svuotamento» conclude il sindacalista.
CORVENETO