NEGRAR. Visita all’ospedale Don Calabria da parte dei consiglieri regionali a conferma della delibera di finanziamento. Certo l’arrivo dei quattro milioni e mezzo di euro: verranno destinati a potenziare alcune eccellenze della struttura
L’ospedale Sacro Cuore Don Calabria supera l’esame della quinta commissione Sanità del Veneto. I consiglieri regionali sono venuti ieri in visita annunciata, per una verifica sul campo dell’ospedale privato classificato di Negrar, dopo il parere favorevole espresso giovedì sulla delibera della Giunta con cui vengono finanziate, in aggiunta al fondo sanitario annuale, le strutture ospedaliere private accreditate che forniscono prestazioni specialistiche di rilevanza provinciale e sovra provinciale. Per il Sacro Cuore, dunque, via libera a quattro milioni e mezzo di fondi, due e mezzo per il Centro Malattie Tropicali e due per la Radioterapia oncologica. Ossigeno secondo il direttore amministrativo Mario Piccinini, che insieme al presidente fratel Mario Bonora e al direttore sanitario Fabrizio Nicolis ha accolto i membri della Commissione, tra cui il veronese ed ex assessore regionale alla sanità Sandro Sandri, e alcuni consiglieri regionali veronesi unitisi all’incontro. «Più che soddisfatti» è il commento, al termine di due ore di approfondimenti e visite, del presidente della Quinta Commissione Leonardo Padrin (Pdl) e del suo vice Claudio Sinigaglia (Pd), che aveva sollecitato l’incontro in loco, entrambi padovani. Prima il voto e poi la verifica? Nessun controsenso secondo Padrin: «Non c’era alcuna intenzione di condizionare la votazione o di ingenerare confusione», risponde. «Per noi è importante visitare le strutture ospedaliere e sanitarie del Veneto per renderci conto di come funzionino, come nel caso del privato convenzionato, per approfondire e conoscere». Aggiunge Sinigaglia: «A Negrar non eravamo ancora venuti e, vista la portata del finanziamento, abbiamo colto l’occasione per farci un’idea della realtà di questo ospedale e capire, a tutto vantaggio di chi eroga e di chi riceve il servizio». Un concetto chiave per il vicepresidente è la «complementarietà tra strutture ospedaliere», perché in un territorio «si deve rispondere a pieno e in modo integrato alle esigenze dei cittadini». Sul tema anche Padrin: Pubblico e privato non devono essere visti come antagonisti o alternativi», dice, «ma piuttosto devono integrarsi a pieno vantaggio dei pazienti, che non distinguono tra i due ma si recano dove ricevono le cure migliori o vicino a casa». «È un bene che la Commissione voglia rendersi conto di come vengono investiti i soldi dei contribuenti», commenta il consigliere leghista Sandri, unico veronese nella Commissione Sanità. Da ex assessore in materia e come cittadino valpolicellese, non nasconde una certa dimestichezza con la realtà del Sacro Cuore. «Ricordiamo anche la sua valenza sociale per il territorio, come motore economico degli ultimi 50 anni». I finanziamenti sono stati confermati congrui dalla Commissione regionale, che dell’ospedale ha visitato i servizi di Radioterapia e Medicina nucleare nella nuova ala del Sacro Cuore. Una visita virtuale di tutto l’ospedale, compresi i servizi extraospedalieri di Casa Perez e Casa Nogarè, è stata condotta dal direttore sanitario Nicolis, che ha raccontato la storia della Cittadella della Carità voluta da Don Calabria e sfoderato numeri, casistiche e traguardi raggiunti. Piccinini, che è anche presidente regionale dell’Aris (associazione religiosa istituti sociosanitari) ha spiegato i capitoli dei circa 40 milioni di euro che sono stati tagliati negli ultimi due anni. «Costiamo alla Regione meno di 100 milioni l’anno e diamo un buon servizio alla sanità sia regionale che extra», afferma. «Non vogliamo essere lodati o premiati più di altri, ma solo giudicati e trattati in base a quello che facciamo e alla nostra capacità di erogare servizi di medio alta qualità».
L’Arena – 8 settembre 2012