“La fauna selvatica è allo stremo, a cominciare dagli ungulati. L’ho fatto presente al governatore Luca Zaia anche sulla base di precise segnalazioni da tutto l’alto Bellunese”.
A dirlo è il consigliere regionale Dario Bond, sollecitato sul punto anche dal sindaco di San Tomaso Agordino Moreno De Val, che questa mattina ha scritto a Prefettura di Belluno, Ufficio caccia e pesca della Provincia e Assessorato regionale competente riportando le drammatiche condizioni di vita di cervi, caprioli, camosci e mufloni nei giorni dell’emergenza neve che sta colpendo intere vallate del Bellunese. “Stanno morendo di stenti”, afferma il primo cittadino agordino, che nella sua lettera alle autorità ha sottolineato come tale problematica non sia da interpretare come “selezione naturale”: “Questi animali rappresentano un inestimabile patrimonio per la nostra montagna; la quantità eccezionale di neve non permette loro di cibarsi”. Da non sottovalutare le questioni igieniche: “Questi animali, ormai allo stremo, tendono a portarsi verso i ruscelli e torrenti per cercare ristoro e se muoiono possono creare problemi per la potabilità dell’acqua”, rimarca il sindaco, che suggerisce a Prefettura, Provincia e Regione di muoversi accanto alle riserve alpine e ai cacciatori, quali “esperti conoscitori del territorio”. “Anche questo è un fronte che dobbiamo aprire già nelle prossime ore – conclude Bond – Zaia è stato contattato ed è sul pezzo. Ora tutti devono collaborare per evitare che si consumi una strage sotto i nostri occhi”.
4 febbraio 2014