Hanno detto tutti “signor sì”. I direttori generali, sanitari, amministrativi e del sociale, riuniti ieri a Venezia al cospetto delgovernatore Luca Zaia, entro l’1 settembre dovranno adeguarsi alla direttiva regionale dell’apertura extra delle strutture sanitarie pubbliche. Ogni manager avrà a disposizione un gruzzolo per far partire il progetto.
A macchia di leopardo alcune Ulss hanno già dato avvio alla rivoluzione: chi ha esteso gli orari delle prestazioni durante la settimana, chi apre gli ambulatori di sabato. A fine estate però tutti dovranno allinearsi. Come faranno a rivoluzionare l’organigramma di ogni singola struttura? E’ da mesi che hanno iniziato a lavorare, discutendo con le organizzazioni sindacali, tentando di capire come poter allargare il servizio alle ore serali senza tagliare nulla di giorno. Problema numero uno, il personale. Zaia e il segretario Mantoan hanno detto che potranno essere fatte assunzioni ad hoc, ma “il quanto” lo decideranno i manager. A Venezia, Treviso e Belluno i direttori generali, da primi della classe, hanno già avviato la fase beta, in via sperimentale, del progetto. La 16 a Padova ha iniziato ad aprire i battenti di sabato mattina, mentre per il colosso dell’azienda ospedaliera la rivoluzione deve ancora partire. Motivo? Molti dei macchinari più avanzati per la diagnostica si trovano nella struttura sanitaria della città del Santo, di conseguenza il manager Claudio Dario ed il suo braccio destro, il direttore sanitario Gianluigi Scannapieco, dovranno fare i conti non solo con il bacino d’utenza della 16 (di per sé il più grande del Veneto), ma anche con quello della 15 Alta padovana e della 17 Bassa padovana. «Dovremo riorganizzare il sistema», afferma il direttore generale Claudio Dario, «sulla base di un’offerta comune con le tre Ulss della provincia. E’ da mesi che stiamo lavorando ed entro breve tempo concluderemo le operazioni di riassetto del sistema”. La 12 di Venezia ha agito da apripista. E’ già partita con il servizio extra: «Abbiamo iniziato ampliando il servizio, per dare più risposte di salute, alla sera all’Angelo di Mestre e il sabato mattina al Civile di Venezia. Ora continueremo a lavorare per ampliare le aperture fino ad allinearci alla delibera regionale». Stessa musica alla 9 di Treviso, dove il manager Giorgio Roberti continuerà il lavoro già iniziato da qualche mese: «Collaboreremo con medici e tecnici per estendere il servizio, già allargato, nell’ambito della Radiologia diagnostica sia al San Camillo che a Monastier”. Pietro Paolo Faronato, manager dell’Ulss 1 di Belluno, ha preso il diktat di Zaia alla lettera: «Andremo incontro alle esigenze dei cittadini. E ci orienteremo verso aperture extra al mattino presto, dalle 6 in poi». Il motivo? Faronato non nasconde che per i “montanari” il mattino ha l’oro in bocca.
Il Mattino di Padova – 13 aprile 2013