P.a., fatture digitali in partenza. Imminente la prima tappa (facoltativa) verso il passaggio graduale alle nuove procedure
Entro venerdì sarà disponibile il sistema di interscambio. Debutto imminente per la fattura elettronica alle pubbliche amministrazioni. Almeno in teoria.
Entro venerdì prossimo, infatti, l’Agenzia delle entrate metterà a disposizione la piattaforma per la trasmissione delle fatture elettroniche fra gli uffici pubblici e i loro fornitori che volontariamente si sono accordati per adottare la fatturazione digitale in anticipo rispetto alle decorrenze obbligatorie stabilite dalla legge. Il regolamento attuativo dell’aprile scorso, allo scopo di favorire il passaggio morbido e graduale verso le nuove procedure, fissa questo primo step facoltativo, che presuppone l’operatività del «sistema di interscambio» (Sis) affidato all’Agenzia delle entrate. In vista dell’appuntamento, nelle scorse settimane la ragioneria generale dello stato ha inviato una circolare con i primi chiarimenti alle amministrazioni interessate.La norma di legge e il regolamento di attuazione. L’art. 1, comma 209, della legge n. 244/2007 ha previsto che l’emissione, la trasmissione, la conservazione e l’archiviazione delle fatture emesse nei rapporti con le amministrazioni pubbliche di cui all’art. 1, comma 2, della legge n. 196/2009, nonché con le amministrazioni autonome, deve avvenire esclusivamente in forma elettronica. L’obbligo riguarda le forniture nei confronti di tutti gli enti inseriti nel conto economico consolidato, individuati periodicamente dall’Istat ai sensi dell’art. 1, comma 3 della legge 196. Sono esclusi per il momento gli enti locali, per i quali occorrono disposizioni specifiche. Nessuna eccezione, invece, per i fornitori, purché residenti in Italia (per i soggetti esteri mancano ancora le disposizioni).Ci sono voluti più di cinque anni per definire il regolamento attuativo, approvato con il dm n. 55 del 3 aprile 2013, pubblicato sulla G.U. del 22 maggio 2013. Il regolamento stabilisce che le fatture elettroniche alle pp.aa. devono essere rappresentate in file XML e contenere le indicazioni riportate nell’allegato A al decreto. La trasmissione agli enti destinatari dovrà avvenire per il tramite del sistema di interscambio istituito dal dm 7 marzo 2008, che ne ha affidato la conduzione all’Agenzia delle entrate con il supporto informatico di Sogei. Tutte le amministrazioni dovranno identificare con appositi codici gli uffici abilitati alla ricezione delle fatture elettroniche. Per le piccole e medie imprese, il ministero dell’economia provvederà a rendere disponibili gratuitamente sul proprio portale elettronico i servizi e gli strumenti informatici di supporto per la generazione delle fatture elettroniche, mentre l’agenzia per l’Italia digitale metterà a disposizione il supporto per lo sviluppo di strumenti informatici «open source» per la fatturazione elettronica. Gli operatori economici possono comunque avvalersi di intermediari per la trasmissione, la conservazione e l’archiviazione delle fatture elettroniche, ferma restando la responsabilità fiscale dell’emittente. I tempi. Il regolamento prevede che dal 6 dicembre 2013 il sistema di interscambio deve essere messo a disposizione delle amministrazioni pubbliche che volontariamente, sulla base di specifici accordi con tutti i propri fornitori, intendono avvalersene per la ricezione delle fatture elettroniche. La data di effettiva applicazione delle disposizioni sarà comunicata dalle amministrazioni al gestore del sistema. Se non adottata volontariamente, la fattura elettronica sarà obbligatoria dal 6 giugno 2014 nei confronti dei ministeri, delle agenzie fiscali e degli enti nazionali di previdenza e assistenza sociale individuati nell’elenco annuale pubblicato dall’Istat. Per le restanti amministrazioni pubbliche, l’obbligo di adottare la fattura elettronica scatterà dal 6 giugno 2015. A partire dalle suddette decorrenze, le amministrazioni non potranno accettare fatture non conformi alle nuove disposizioni; decorsi tre mesi da tali date, esse non potranno procedere ad alcun pagamento sino all’invio delle fatture in formato elettronico. Il quadro comunitario. Si deve ricordare, infine, che la Commissione europea ha recentemente presentato una proposta di direttiva finalizzata alla definizione di un «modello semantico» comunitario per la fattura elettronica negli appalti pubblici.L’approvazione di questa proposta, che prevede che le pubbliche amministrazioni e gli enti aggiudicatori di appalti non possono rifiutare le fatture elettroniche conformi allo standard Ue, rischierebbe di costringere l’Italia a rivedere la disciplina sopra richiamata. © Riproduzione riservata
ItaliaOggi – 3 dicembre 2013