Sarà presentato martedì prossimo il Pin unico per la Pubblica amministrazione. Lo ha annunciato ieri da Bari il ministro per la Pa Marianna Madia, intervistato dal direttore del Sole 24 Ore, Roberto Napoletano, nel corso dell’iniziativa «Viaggio nell’Italia che innova». Il Pin unico, ha proseguito Madia, «per ogni cittadino dovrà diventare un po’ come il codice fiscale e consentire, attraverso un unico sistema di autenticazione, di avere i servizi più vicini on line». «Consentirà di adempiere on line agli obblighi verso la pubblica amministrazione – ha proseguito il ministro – e di scambiare dati e informazione in via telematica. L’obiettivo è anche di far arrivare dentro questo Pin unico, che già parte con 300 servizi digitali con alcuni Comuni, Regioni e Amministrazioni centrali, tutte le amministrazioni». Il ministro della Pa ha inoltre auspicato che «si riapra al più presto la stagione contrattuale», ma «i sindacati devono sbrigarsi a mettersi d’accordo per la riduzione dei comparti».
«La stagione contrattuale – ha sottolineato – è stata chiusa negli anni di crisi, oggi abbiamo di nuovo un Paese con il segno più e questo ci ha portato a un primo stanziamento nella Legge di stabilità. Il Governo ha fatto la sua parte e ha stanziato una cifra che consente di riaprire la stagione contrattuale. Ciò che impedisce oggi di riaprire la stagione contrattuale è la necessità di ridurre i comparti da 12 a 4. C’è un lavoro intenso che le parti stanno facendo, Aran e sindacati». Secondo Madia, «riaprire la stagione contrattuale è un bene per la pubblica amministrazione, per i lavoratori pubblici e per tutto il Paese».
MADIA: MARTEDÌ AL VIA IL PIN UNICO PER LA PA
Carmine Fotina, dal Sole 24 Ore. Una password unica per i cittadini e procedure di autorizzazione più veloci per le imprese. La digitalizzazione della Pubblica amministrazione promessa fin dagli esordi dell’attuale governo entra, seppure per gradi, nella fase di attuazione. La rassicurazione arriva da Marianna Madia, ministro della Semplificazione e della Pa, che davanti alla platea barese del Viaggio nell’innovazione organizzato da Confindustria e Il Sole 24 Ore preannuncia che martedì prossimo sarà presentato il Pin unico per l’accesso dei cittadini ai servizi pubblici. Sarà la fase uno. «Presenteremo circa 300 servizi digitali già disponibili, con il coinvolgimento delle Pa centrali e di alcuni Comuni e Regioni – dice Madia -. Debutta un unico sistema di autenticazione per tutti i servizi, gli obblighi nei confronti della Pa e lo scambio dei dati. Anche i servizi privati potranno entrare in questo ecosistema».
Madia, che a margine ha anche auspicato la riapertura della stagione contrattuale nella Pa («ma i sindacati si mettano d’accordo per la riduzione dei comparti»), vede in dirittura d’arrivo anche la nuova Conferenza dei servizi telematica. «Entro un mese mezzo penso potrà essere pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il decreto di attuazione, che ieri in Conferenza unificata ha avuto il via libera. Dopo un massimo di cinque mesi dovrà esserci una risposta sulla richiesta di autorizzazione». Ma non tutto, ammette Madia, sta scorrendo alla perfezione. «Da una riunione con le Regioni – dice – ho appreso che diversi enti locali si stanno mostrando timidi, diciamo incerti, nell’applicazione del principio del silenzio assenso tra amministrazioni: per questo chiederò al Consiglio di Stato di fornire loro tutti gli elementi perché la norma sia attuata».
La digitalizzazione dei servizi, è la lezione che arriva dall’evento di Bari, è però destinata a restare un’utopia senza un’infrastruttura digitale degna dei Paesi europei più avanzati. A candidarsi in questo campo, ora più che mai, è la Cassa depositi e prestiti. L’amministratore delegato, Fabio Gallia, nel suo intervento conferma l’interesse della società pubblica nella banda ultralarga, «il nostro sarà un grande impegno: sia investendo ulteriormente su Metroweb sia finanziando altri progetti». Gallia va anche oltre, confermando che Cdp aprirà degli sportelli leggeri sul territorio, congiuntamente a Sace e Simest per un’offerta di servizi all’esportazione sempre più integrata, e preannunciando un progetto di venture capital per favorire il trasferimento tecnologico. «Sarà ufficializzato nei dettagli tra qualche mese – dice l’a.d. -: un piano che attueremo coinvolgendo le università e mettendo in sinergia capitali, non solo le nostre risorse ma anche quelle europee, come il piano Juncker, e quelle di grandi aziende».
E poi Ilva, argomento (giustamente) inevitabile su un palco come quello pugliese. «Non è una priorità solo per la Puglia, ma è un tema di competitività del Paese. Per questo si è concretizzata la disponibilità di Cassa depositi e prestiti per una quota di minoranza in un progetto industriale di rilancio».
Su Ilva si esprime anche il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, non facendo mistero di preferire potenzialmente il mantenimento dell’italianità del gruppo. Ma non può sfuggire al governo che salvare e rimettere in pista il primo sito industriale del Mezzogiorno non può bastare in assenza di un contesto vitale, con servizi e infrastrutture efficienti. Delrio promette «entro l’estate un elenco delle opere che completeremo con i relativi tempi» e ribadisce «l’impegno sulle tratte dell’Alta velocità Napoli-Bari e Catania-Messina». Intanto, a giugno, «arriverà un nuovo piano con Trenitalia per avere degli Intercity più efficienti e puliti».
Sarà fondamentale, dice in chiusura del suo intervento il ministro, «lavorare avendo ben chiare le priorità». Tra queste, aggiungerà poi a margine, «non c’è al momento il Ponte sullo Stretto di Messina anche se ne sarà valutata l’utilità».
Il Sole 24 Ore – 6 marzo 2016