La spending review non abita nella pubblica amministrazione. Se da un lato gli acquisti centralizzati attraverso il Consip permettono di ridurre la spesa, dall’altro torna a salire la spesa per consulenti e collaboratori esterni a cui sono stati affidati incarichi nelle amministrazioni pubbliche. Nel 2014 – si legge nella relazione del ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia – l’aumento è stato del 61,32% con “l’ammontare dei compensi erogati, che sono passati da 737.879.446,55 a 1.190.319.167,47 euro, in controtendenza con la diminuzione della spesa” degli anni precedenti. Contestualmente i dati arrivati dalle amministrazioni pubbliche che hanno collaborato con l’Anagrafe delle prestazioni parlano di “quasi 600.000 incarichi conferiti a più di 300.000 soggetti incaricati”, più consulenti e collaboratori esterni, 176.855, che dipendenti pubblici, 155.839. Ovviamente, la situazione varia da settore a settore.
Nel “comparto ‘Regioni e autonomie locali’, il personale esterno cui è stato conferito un incarico è pari a più del doppio rispetto a quello relativo al personale dipendente”, mentre “continuano a costituire un’eccezione le amministrazioni della ‘Scuola’, della ‘Sanità’ e dei ‘Ministeri, Presidenza del consiglio dei ministri e Agenzie fiscali’, in quanto il numero dei dipendenti incaricati è superiore a quello relativo al personale esterno”.
Inoltre, i compensi per incarichi conferiti a consulenti e collaboratori esterni “hanno subito un considerevole aumento” soprattutto nelle amministrazioni appartenenti alla tipologia ‘Regioni e autonomie locali’, dove nel 2014, rispetto all’anno prima, si è registrata una crescita del 113,28%, seguono i comparti ‘Ricerca’ (56,17%), ‘Scuola’ (55,20%), ‘Università’ (45,66%), ‘Sanità’ (33,19%) e ‘Ministeri, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Agenzie fiscali’ (32,11%)’.
Nel dettaglio, il numero degli incarichi dati a consulenti o collaboratori esterni nel 2014 è aumentato solo leggermente (+1,55%), mentre c’è stata una forte crescita degli incarichi liquidati, ovvero pagati (+40,24%). Quanto al compenso medio per incarico, “ha avuto un aumento del 15,03%, passando da 3.844,50 euro a 4.422,33 euro erogati rispettivamente nel 2013 e nel 2014”.
Nel frattempo, nel 2014, sono stati poco meno di 30 mila i dipendenti pubblici che hanno cambiato ufficio con un tasso di mobilità sotto l’1%: la mappa della mobilità è complessa ma quel che conta sono i trasferimenti permanenti di lavoratori usciti da un’amministrazione per essere spostati in un’altra dello stesso comparto, 27.384, o di uno diverso, 1.334. Numeri che arrivano alla vigilia dell’operazione Province.
Repubblica – 22 febbraio 2016