La politica agricola comune ha significato per l’Italia 40,5 miliardi di euro tra il 2007 e il 2013, con ricadute che negli anni più intensi della crisi come il 2012 si sono tradotte in oltre 4 miliardi di aiuti diretti agli agricoltori e 759 milioni in misure di mercato per vino, ortofrutta, olio d’oliva e programmi di assistenza alimentare.
I conti li fa la Commissione europea, che ha cominciato a pubblicare sul sito della Direzione generale agricoltura una serie di documenti con i principali risultati raggiunti dalla Pac nel periodo 2007-2013 per ciascun paese dell’Unione. Alla fine del 2012, ricorda l’Esecutivo, 1,2 milioni di agricoltori nella Penisola avevano accesso ai pagamenti diretti, mentre i fondi per lo sviluppo rurale erogati da Bruxelles avevano contribuito all’insediamento di oltre 16.500 giovani, in 100 mila agricoltori avevano beneficiato del sostegno a programmi di formazione e informazione e in 113 mila degli aiuti per le aree svantaggiate e dei pagamenti «agro-ambientali». Più di 246 milioni di euro, di cui 126 finanziati dall’Ue, sono stati spesi a sostegno della diversificazione aziendale e dello sviluppo del turismo nelle aree rurali, con un volume totale di investimenti pubblici e privati che ha superato il miliardo di euro. Per il periodo 20142020, ricorda la Commissione Ue, le risorse europee per i pagamenti diretti e lo sviluppo rurale ammontano a 37,5 miliardi di euro a prezzi correnti.
Angelo Di Mambro – Italia Oggi – 14 maggio 2014