«Possiamo dire che banche e assicurazioni sono due pilastri del sistema, siamo in una fase di volatilità, inutile negarlo. E la Brexit l’ha aumentata in un mondo già incerto. Ma sono ottimista sui fondamentali dell’economia italiana, bisogna sfruttarli». Così il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan rispondendo ad una domanda sulle ipotesi di ricapitalizzazione pubblica delle banche italiane, ad iniziare da Mps. Padoan è intervenuto ad un dibattito con il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda e il presidente IvassSalvatore Rossi all’assemblea dell’Ania.
Il gap di capitale, formalmente, non c’è ancora. Ma tra la (probabile) bocciatura agli stress test in corso e la richiesta (certa) della Bce di cedere entro il 2018 9,6 miliardi di crediti deteriorati netti, il Monte dei Paschi di Siena avrà presto bisogno di risorse fresche. È per questo che sul mercato si vende e che il Governo lavora a uno “scudo” per Siena. Sapendo che, all’occorrenza, potrà essere utilizzato anche per altre banche in crisi.
Padoan: Brexit è soprattutto problema inglesi, si decidano
Nel suo intervento il ministro dell’Economia ha parlato anche di Brexit, definito «soprattutto un problema degli Inglesi». Padoan ha ricordato: «Hanno votato loro per uscire dall’Ue (gli Inglesi, non gli Scozzesi) ma sta a loro attivare il processo. Trovo poco gradevole che viviamo questa fase di sospensione. Decidano cosa vogliono fare». Poi ha aggiunto che «il resto dell’Europa continua ad andare avanti». E ha indicato come priorità il sostegno a crescita e lavoro e risposte alla crisi dei rifugiati.
Calenda: su Brexit “palla” a commissione Ue
Sul tema Brexit si è soffermato anche il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, che ha spiegato come «uno stallo dopo il referendum inglese
è molto più pericoloso della Brexit stessa». E ha aggiunto: «Penso che ci voglia una direzione data dagli Stati fondatori ma la ‘palla’ resta alla commissione» altrimenti l’Europa è una pluralità di voci «che vanno solo in negativo». Ecco perché «se non chiariamo lo scenario» del dopo referendum la Brexit «è solo un rischio, non una opportunità».
«Ttip salta, negoziato troppo lungo»
Il ministro dello sviluppo economico ha parlato anche del Trattato transatlantico tra l’Unione europea e gli Stati Uniti (Ttip), di cui è rimasto uno dei principali. E lo ha fatto per la prima volta in chiave molto pessimista. «Il Ttip secondo me salta perché siamo arrivati troppo lunghi sulla negoziazione» ha detto Calenda, che ha sempre sottolineato come nel negoziato sul Ttip «è in discussione cosa siamo e cosa vogliamo essere, se vogliamo giocare una partita in attacco nella seconda fase della globalizzazione». Ma il ministro oggi ha evidenziato che «rischia di saltare anche l’accordo con il Canada perché c’è una mancanza di fiducia verso tutto quello che internazionalizzazione e una mancanza di delega a una governance europea certa»
Il Sole 24 Ore – 5 luglio 2016