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Padova. Ginecologia, una relazione-choc «Fanno tutto gli specializzandi»

La clinica di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale di Padova è in mano agli specializzandi. Ultime ruote del carro, costretti a turni massacranti e che magari meriterebbero maggiore esperienza, sono loro a svolgere a tutti gli effetti il mestiere di medici. A confermare quello che finora era un sospetto sono il professor Giovanni Battista Nardelli (direttore della Clinica) e Donato Nitti, referente dell’osservatorio post lauream degli specializzandi.

I due camici bianchi, con una ventina di specializzandi, sono stati sentiti dai carabinieri del Nas che su mandato del pm Sergio Dini indagano sull’utilizzo degli specializzandi alla Clinica di Ginecologia. Inchiesta che si allarga, per fare luce anche sugli altri reparti e nelle altre cliniche. Le pagine arrivate tra le mani del pm Dini raccontano di una situazione al limite del sopportabile dove per stessa ammissione dei medici responsabili, gli specializzandi giocano un ruolo determinante e significativo sia per qualità che quantità all’interno della Clinica. L’analisi del Nas inizia dai nudi numeri che vedono un medico strutturato ogni 5 o 6 specializzandi, costringendo di conseguenza i giovani medici a turni massacranti e coperture notturne dove spesso vengono lasciati soli a sbrigarsela con attività che non dovrebbero competergli: interventi, consulenze, diagnosi e prescrizioni di terapie.

Una situazione esplosa, secondo Nitti e Nardelli, dopo i tagli della spending review: prima della dieta voluta dal Governo Monti c’erano 35 medici per 30 specializzandi, ora il rapporto si è invertito. L’inchiesta era partita lo scorso ottobre dopo l’apertura di un fascicolo per lesioni colpose (legato ad un parto finito male) nei confronti del dottor Roberto Laganara, medico della Clinica Ginecologica. Laganara, denunciato dal direttore Nardelli, non sarebbe stato presente in sala parto e avrebbe rimandato di parecchie ore la decisione su un taglio cesareo d’urgenza, nonostante per tutta il giorno fosse stato chiamato dagli specializzandi a intervenire.

Nicola Munaro – Corriere del Veneto – 15 marzo 2013

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