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Padova. Quella cena per l’ospedale. Il rettore del Bo: «Noi incontravamo chiunque»

Nei giorni in cui i vertici del consorzio Venezia Nuova invitavano a cena alle Calandre l’allora sindaco di Padova Flavio Zanonato e il rettore del Bo Giuseppe Zaccaria, per mostrare il loro interesse alla costruzione di un nuovo ospedale a Padova, all’interno dell’Azienda ospedaliera si lavorava per mettere a punto un piano che prevedesse invece la ristrutturazione del vecchio policlinico.

Il progetto della ristrutturazione, decisamente meno costoso rispetto alla realizzazione della nuova struttura da 1,7 miliardi di euro voluta dall’allora governatore del Veneto Giancarlo Galan nel 2010, era piaciuto anche al nuovo presidente della Regione Luca Zaia che aveva deciso di congelare il piano del suo predecessore. Nell’ipotesi della Guardia di finanza, la cena organizzata da Giovanni Mazzacurati e dal consigliere Pio Savioli con i rappresentanti padovani avrebbe dunque avuto il compito di scongiurare l’ipotesi della ristrutturazione e di fare pressioni per affidare l’impianto finanziario del project del nuovo ospedale di Padova alla Palladio. La finanziaria (che poi è stata effettivamente scelta per il progetto) aveva fatto da advisor per Mazzacurati nella stipula dei mutui necessari a finanziare i lavori del Mose, nei periodi in cui i fondi statali previsti non arrivavano secondo le tappe del cronoprogramma. L’ostilità del Consorzio nei confronti della ristrutturazione si evince anche dalle frasi di Savioli intercettate dalle fiamme gialle («Quel figlio di p… del preside di facoltà è andato a dire: ah Zanonato è disponibile anche a fare la risistemazione») e riferite all’allora preside della facoltà di medicina del Bo, il professor Giorgio Palù, che aveva condotto una dura battaglia in senato accademico contro la nuova struttura. «Le intercettazioni parlano da sè – commenta Palù -. Come si capisce io ho sempre avuto a cuore solo il bene dell’istituzione». Nelle intercettazioni spunta anche il nome del vicegovernatore Marino Zorzato (non presente a cena) sul quale si sarebbero dovute fare pressioni per il nuovo ospedale. «Non so che faccia abbia Savioli e non mi pare di averlo mai incontrato», taglia corto Zorzato. Le tensioni si stemperano finalmente a luglio, a un mese di distanza dalla famosa cena alle Calandre. Zaia sceglie una visita al reparto di Pediatria di Padova per annunciare che «l’ospedale si farà, ma costerà 600 milioni. Prima pietra nel 2015». Sulla decisione di Zaia probabilmente hanno pesato anche le posizioni Zaccaria e di Zanonato, entrambi favorevoli alla realizzazione del nuovo ospedale ben prima della fatidica cena che, come è ovvio, non rappresenta in sè nessun illecito come dimostra il fatto che nessuno dei due è stato sfiorato dalle indagini. L’attuale ministro dello Sviluppo infatti non ha mai fatto mistero della sua preferenza per una nuova struttura ospedaliera e la stessa posizione è stata ribadita più volte anche da Zaccaria che ieri ha detto: «Avendo ricevuto un preciso mandato per dotare Padova di una nuova struttura ospedaliera non mi sono mai sottratto ad incontri con chiunque si mostrasse favorevole al nuovo policlinico. Per altro non ho mai preso posizione sulle modalità tecniche e finanziarie di un eventuale appalto».

Alessio Antonini, Giovanni Viafora – Corriere del Veneto – 25 luglio 2013

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