La protezione civile Il piano potrebbe portare alla trasformazione del dipartimento in Agenzia nazionale con budget proprio. A Palazzo Chigi la spending review sarà tripla. Il piano che il commissario Carlo Cottarelli sta mettendo a punto per il resto della Pa, nel caso della presidenza del Consiglio, sarà infatti preceduto da un atto proprio, un anticipo di austerity che produrrà 5-6 milioni di risparmi.
Un piano che sarà seguito da una riorganizzazione più ampia della struttura, destinata a trasformare il ruolo della presidenza al solo indirizzo e coordinamento politico-funzionaledegli altri ministeri, senza più competenze dirette su politiche di spesa. E che potrebbe portare, a fine percorso, alla trasformazione del Dipartimento della Protezione civile in un’Agenzia nazionale con un proprio budget autonomo.
Il progetto, cui stanno lavorando il premier Matteo Renzi, il sottosegretario Graziano Delrio e il segretario generale Mauro Bonaretti, si svilupperà in tre stepe muoveràda unadoppia esigenza: cominciare ad applicare in “casa propria” i sacrifici che vengono chiesti agli altri dicasteri; garantire che il sistema tenga e che il governo raggiunga i suoi obiettivi.
Laprima fase del piano potrebbe scattare già la prossima settimana, con unDpcmdavarare entro l’8 aprile, prima cioè della scadenza per gli incarichi dei dirigenti. Il provvedimento dovrebbe intervenire sugli uffici di diretta collaborazione, sulle strutture di missione, sulle auto blu e sulle retribuzioni dei dirigenti. In particolare dei 23 capi dei dipartimenti o degli uffici autonomi. Per questi ultimi, oltre a una rotazione pressoché totale delle “poltrone” con 6 posizioni ancora da reperire sulle 9 disponibili per membri esterni e a un paio di accorpamenti (Pari opportunità e famiglia o giovani e Dipe con Diset), potrebbe essere in arrivo una riduzione della loro parte di retribuzione variabile per circa 15-20mila euro lordi. Al tempo stessosi interverrà sui premidirisultato collegandoli al raggiungimento di alcuni target macro individuati dall’Esecutivo (crescita del Pil, miglioramento della posizione occupata nella classifica Doing business per la competitività del sistema Paese). Intervento che verrebbe poi replicato sul resto dei dirigenti apicali calibrando il taglio tra posizione variabile e premio di risultato.
Da questa misura sono attesi 200-250mila euro di possibili risparmi. A cui si sommeranno i circa 3 milioni di minori costi per i contratti di diretta collaborazione grazie a una stretta sia sul loro numero che sulla voce variabile della busta paga. Unaltropaio di milioni dovrebbearrivare dal dimagrimento delle strutture di missioni. Delle sei attuali ne sopravvivranno due (per l’anniversario della Grandeguerra e peril contenzioso relativo agli Affari comunitari) a cui se ne aggiungeranno due di nuovaistituzione: dissesto idrogeologico ed edilizia scolastica. Spazio poi a un drastico abbattimentodelle auto blu. Chesarannoconcesse in uso esclusivo solo ai ministri e passeranno dalle 53 attuati a circa 15. Di conseguenza, una sessantina di addetti alle forze armate o della Polizia in parteimpegnati comeautisti oppure agli uffici passi torneranno a breve nelle amministrazioni di appartenenza.
Entrol’estate dovrebbe scattare la fase due, che s’incrocerà conlemisure previste dalla spending review. Ogni capo dipartimento dovrà infatti provvedere ad”asciugare” i propri uffici. Utilizzandoal meglio le risorse umane disponibili. Un’attenzione particolare sarà dedicata anche agli immobili. Averemeno vetture renderà inutile il possesso di un autoparco. Al tempo stesso si interverrà sugli affitti, disdicendo i contratti di alcune sedi (ad esempio per gli uffici di via della Vite). Verrà anche riaperto il dossier sugli aerei di Stato. L’Airbus ei dueFalcon messi in vendita durante la breve esperienza a Palazzo Chigi di Enrico Letta (per un valore di 53 milioni complessivi) non hanno infatti ancora trovato un acquirente.
Per il terzo e ultimo capitolo del piano bisognerà aspettare almeno settembre. Dopo l’estate verrà affrontato il nodo della riduzione del perimetro complessivo della presidenza del Consiglio. Ridimensionandone il ruolo e restringendo l’apparato. Alcunidipartimenti potrebbero essere spostati sotto altri ministeri. A sua volta la Protezione civile potrebbe essere trasformata, comedetto, in un’Agenzia nazionale. Due misure che se applicate cambierebbero completamente la dimensione del bilancio di Palazzo Chigi. Che a ogni modo ha già invertito la rotta. Il consuntivo 2013 che verrà chiuso a maggio conterrà risparmi per 11-12 milioni sul fronte dell’acquisto di beni e servizi e di 5-6 per il personale.
Il Sole 24 Ore – 3 aprile 2014