Tra gli otto e i dieci giorni. Questo, secondo il Quirinale, «il tempo giusto» perchè le nuove commissioni di esperti volute da Giorgio Napolitano per superare l’impasse della politica possano «essere utili».
La tempistica suggerita dal Colle compare in calce ad una nota diffusa al termine dell’insediamento delle due commissioni di saggi avvenuta questa mattina: alle 11 quella finalizzata ai problemi dell’economia, alle 12 quella con l’obiettivo di suggerirer le priorità delle riforme istituzionali.
Le scuse per l’assenza di componenti femminili
La questione temporale è «segnata intanto dal fatto che sono gruppi che ho preso l’iniziativa di creare avendo io stesso un tempo segnato, come tutti sanno, e non pensando che siano gruppi di lavoro che scavalchino il tempo della mia presidenza». Anche per questo il Quirinale parla di «decisione di portata assai limitata». Napolitano si è detto dispiaciuto e si è scusato per l’assenza di personalità femminili, motivando che la decisione è stata presa «con obbligata estrema rapidità». Il Capo dello Stato ricorda che «per nomine più sostanziali e di lungo periodo, come quelle che mi è spettato fare per la Corte costituzionale e per il Cnel, ha dato il giusto peso alla componente femminile».
Gli equivoci sui criteri di nomina
«Sabato ho proceduto in condizioni di particolare urgenza e difficoltà, data anche la coincidenza festiva, alla ricerca di persone che per funzioni di vertice in varie istituzioni e per esperienze concrete compiute in rapporto ad alcuni temi essenziali potessero dare il contributo richiesto», inizia la nota di Napolitano citando le parole usate dal Presidente al momento di accogliere i “saggi”. «L’indubbio valore dei nomi da me subito resi noti, non mi ha messo al riparo da equivoci e dubbi circa i criteri della scelta o la non presenza di altri nomi certamente validi».
Nessuna interferenza sui lavori del Parlamento
«Qui non si crea nulla che possa interferire né nell’attività del Parlamento – precisa ancora Napolitano in un’altro passaggio della nota presidenziale – anche in questa fase in cui lavora nei limiti noti, né nelle decisioni che spettano alle forze politiche». Io, spiega poi, «mi sono trovato in una condizione di impossibilità a proseguire nella ricerca di una soluzione alla crisi di governo data la rigidità delle posizioni delle principali forze politiche».
Gli obiettivi dei “saggi”: creare le condizioni per sbloccare lo stallo
«Attraverso questi gruppi» – aggiunge il presidente nella nota per sottolineare in particolare l’obbiettivo principlae della sua iniziativa irrituale – «si può concorrere almeno a creare condizioni più favorevoli allo scopo di sbloccare una situazione politica irrigidita in posizioni inconciliabili. Questo non significa, se mi permettete, che questi gruppi di lavoro indicheranno un tipo o un altro di soluzioni di governo. Indicheranno quali sono, rimettendo un po’ al centro dell’attenzione problemi seri, urgenti e di fondo del paese, questioni da affrontare – sia di carattere istituzionale sia di carattere economico-sociale nel contesto europeo – anche permettendo una misurazione delle divergenze e convergenze in proposito».
Bubbico (Pd): «Domani prima riunione dei saggi esperti di economia»
I tempi stretti per il lavoro delle commissioni indicati dal Quirinale spiegano anche l’agenda indicata per il “gruppo economico” dei saggi dal presidente della commissione speciale del Senato, Filippo Bubbico (Pd), che uscito dall’incontro con Napolitano annuncia una prima riunione per domani e uina probabile «una ricognizione« sul fisco e su eventuali interventi per ciò che riguarda la Tares, gli esodati e il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali. Lavoreremo velocemente e il documento che verrà consegnato al presidente Napolitano conterrà le priorità»..
Il Sole 24 Ore – 2 aprile 2013