Oggi la Comunitaria e una cinquina di decreti legge in cerca d’autore. Col caso Ilva in primissimo piano per il voto finale forse già in giornata al Senato. E poi gli eco-bonus, il Dl “del fare” per il rilancio dell’economia, il decreto Iva-lavoro e lo svuota-carceri che cercano spazio. In tempi radissimi.
E dunque con l’alea ampiamente annunciata di voti di fiducia a ripetizione. Aspettando tra oggi e domani il giudizio della Cassazione sul caso Berlusconi-Mediaset, le Camere fanno i conti con la matassa tutta ancora da sbrogliare delle leggi in sospeso.
Maggioranza in fibrillazione
Il quadro politico, proprio (ma non solo) per l’effetto che potrà fare il verdetto della Suprema Corte sul Cavaliere, a dispetto delle parole una volta rassicuranti, l’altra meno, che provengono da via dell’Umiltà, segna temepesta. O quanto meno massima incertezza. Col secondo socio della “maggioranza non maggioranza”, il Pd, che pure naviga in acque agitate per questioni non solo interne ai democrat.
Le incertezze politiche di queste giornate, insomma, non potranno non farsi sentire sui risultati dell’attività parlamentare almeno in termini di “leggi da fare”, sulle quali il Governo di Enrico Letta ha investito parecchio. In attesa di un fine agosto e di un inizio di settembre che si annunciano incandescenti, tra questione Imu-Iva da risolvere, senza altri rinvii ma con soluzioni organiche, e con la legge di stabilità 2014 da impostare definitivamente e che si annuncia quasi una Finanziaria tuttofare di vecchio stampo: la classica “madre di tutte le leggi”.
Stop ai lavori dal 9 agosto
Risolto, ma si vedrà se davvero e per quanto tempo, l’ostruziosmo dei grillini con il rinvio ai primi di settembre del voto alla Camera sulla commissione parlamentare per le riforme costituzionali (ma il Dddl avrà poi bisogno di altri due passaggi parlamentari, avanti e indietro da palazzo Madama a Montecitorio), i calendari di Camera e Senato sono ormai definiti. Con una dead line dei lavori prima delle vacanze estive che deputati e senatori già hanno prenotato, che prevede lo stop massimo dei lavori per venerdì 9 agosto. A conti fatti, al massimo altri 7 giorni di lavoro per esaurire l’arretrato.
Oggi tocca a Comunitaria e decreto Ilva
Ecco dunque che oggi alla Camera, in aula, si vota la Comunitaria 2013. Mentre al Senato, sempre in aula, gli appuntamenti di oggi sono due: anzitutto il primo si al Dl 76 su Iva e lavoro (scade il 27 agosto) che dovrà passare precipitosamente alla Camera ed essere convertito subito per evitare la decadenza; poi il Dl Ilva che scade il 3 agosto e che spera nel voto definitivo.
Ma anche nelle commissioni il fardello dei decreti legge detterà i ritmi di lavoro. Il decreto “del fare” (scade il 20 agosto) è stato appena trasmesso al Senato dove le commissioni Affari costituzionali e Bilancio devono chiudere la pratica entro la settimana per poi affidare il testo all’aula che ha già prenotato tutti gli spazi da lunedì al 9 agosto. Ma il decreto rischia una nuova navetta verso la Camera se il Senato, come non è escluso, dovesse modificarlo. E sempre nelle commissioni ecco lo svuota carceri (alla Camera) e, soprattutto l’ecobonus approvato ieri dalla Camera e che il Senato, in terza lettura, ha tempo solo quattro giorni per ratificarlo entro il 4 agosto.
I desaparecidos, dall’omofobia ai soldi ai partiti
Fin qui i decreti legge. Ma le intese politiche prevedono di dedicare spazio ad altri provvedimenti cosiddetti “ordinari”. E che però ordinari non sono affatto, sia perché fanno parte degli impegni di Governo, sia perché sono molto attesi dagli italiani. E perchè, invece, spaccano i partiti. Detto del rinvio a settembre delle riforme costituzionali, sono almeno quattro – decreti esclusi – i capitoli scottanti da affrontare. Il finanziamento pubblico ai partiti (alla Camera) che è sempre in commissione e che teoricamente l’aula di Montecitorio dovrebbe affrontare dal 6 agsoto. Se ce la farà, e comunque senza ancora diventare legge, perché poi ci sarebbe ilopassaggio al Senato. In mezzo al guado resta il Ddl contro l’omofofobia, pure atteso in aula alla Camera dalla prossima settimana, ma sul quale restano le resistenze del Pdl, anche dopo le parole di saggezza e di umiltà papa Francesco verso gli omosessauli. Terzo capitolo in alto mare è la lege sulla diffamazione a mezzo stampa, che sempre la Camera dovrebbe verificare in aula la prossima settimana. E infine al Senato, in commissione, ecco il quarto pomo della discordia: il voto di scambio politica-mafia.
Insomma, molta, forse troppa carne al fuoco per deputati e senatori. E per il Governo che vive giornate d’ansia sul filo della sentenza su Berlusconi. Le scommesse sono aperte.
Il Sole 24 Ore – 31 luglio 2013