«I numeri definitivi delle persone in carne e ossa che verranno messe in mobilità li avremo a dicembre, il numero di 4028 è destinato ad aumentare perchè alcune amministrazioni non hanno ancora conteggiato le eccedenze. E’ difficile dire esattamente quanti saranno, a spanne potrei dire altri 2 mila ma non è ancora un numero seriamente dato». Lo ha detto, a proposito delle eccedenze nella Pubblica Amministrazione, il ministro Filippo Patroni Griffi, intervistato stamattina da Radio Capital. «Prima di mettere in mobilità obbligatoria – spiega il ministro – bisogna verificare i pensionamenti, poi verificare gli strumenti di solidarità come il part time o la mobilità volontaria».
«Il numero finale sarà quello degli esuberi effettivi, da lì scatta la mobilità obbligatoria per due anni con riduzione dello stipendio, tutto questo avverrà nella primavera del 2013. Questi posti eliminati non verranno mai più coperti ma noi sapremo qual sarà il fabbisogno reale della PA e su questo potremo preparare nuove assunzioni dal 2015, dopo lo sblocco del turn over».
Il ministero della pubblica amministrazione avrà solo a dicembre i numeri definitivi sulle eccedenze di personale nelle amministrazioni centrali ma è possibile che il dato di 4.028 unità per il personale non dirigente – comunicato ai sindacati nell’ultimo incontro con il Governo (e anticipato dal ministero tramite twitter) – aumenti di altre 2.000 unità. Lo ha detto il ministro, Filippo Patroni Griffi in una intervista a All capital news. «Il ministro non dia numeri, è una strategia che getta nel panico i lavoratori», ha affermato Rossana Dettori, segretario generale della Fp-Cgil.
Alcune amministrazioni non hanno ancora conteggiato le eccedenze
«I numeri definitivi delle persone in carne e ossa che verranno messe in mobilità li avremo a dicembre – ha detto patroni Griffi – il numero di 4028 è destinato ad aumentare perchè alcune amministrazioni non hanno ancora conteggiato le eccedenze. È difficile dire esattamente quanti saranno – ha osservato il ministro – , a spanne potrei dire altri 2.000 ma non è ancora un numero seriamente dato».
Mobilità obbligatoria per due anni con riduzione di stipendio
Prima di mettere in mobilità obbligatoria – ha poi spiegato il ministro – «bisogna verificare i pensionamenti, poi verificare gli strumenti di solidarità come il part time o la mobilità volontaria. Il numero finale sarà quello degli esuberi effettivi, da lì scatta la mobilità obbligatoria per due anni con riduzione dello stipendio. Tutto questo – ha concluso Patroni Griffi – avverrà nella primavera del 2013. Questi posti eliminati non verranno mai più coperti ma noi sapremo qual sarà il fabbisogno reale della pubblica amministrazione e su questo potremo preparare nuove assunzioni dal 2015, dopo lo sblocco del turn over».
Dettori (Cgil): il ministro non dia numeri
La Cgil attacca «Appena due giorni fa – ha osservato Rossana Dettori, segretario generale della Fp-Cgil – il Ministro Patroni Griffi ci richiamava a una maggiore cautela sulle cosiddette “eccedenze” nella pubblica amministrazioni e dopo poco più di 48 ore ricomincia a dare i numeri. Oggi apprendiamo, come sempre attraverso avventate dichiarazioni stampa, che forse potrebbero aggiungersi altri 2.000 esuberi ai 4.028 oggetto dell’informativa fornitaci appena martedì dallo stesso ministro. Se quella del Governo e del dicastero di Palazzo Vidoni è una strategia per gettare nel panico i lavoratori – ha concluso la sindacalista – ,dobbiamo ammettere che è molto efficace. Obbiettivo raggiunto
Statali: ecco la mappa dei tagli, scure su Sviluppo e Infrastrutture
Troppe direzioni generali anche al ministero dei Beni culturali. Mancano però dirigenti di seconda fascia, all’Istruzione ne servirebbero 198
ROMA – Ci sono troppi dirigenti allo Sviluppo, Infrastrutture, Lavoro e Beni culturali. Ne mancano invece all’Istruzione e Università. Non è ancora definitiva la nuova mappa del personale, dirigenziale e non, delle prime 50 amministrazioni pubbliche presentata dal ministro Filippo Patroni Griffi ai sindacati. La sta esaminando lo staff di Vittorio Grilli prima del via libera definitivo all’operazione spending review. Ma sin da ora si comincia a delineare la riorganizzazione che la Funzione pubblica è determinata a condurre in porto in tempi brevi.
E le prime cifre parlano chiaro: nei ministeri ci sono troppe direzioni generali rispetto al punto di equilibrio. Mancano invece i dirigenti di seconda fascia, quelli che il tetto del 20% sul turnover di fatto impedisce di sostituire. Il primo pacchetto di eccedenze tra ministeri, enti di ricerca ed enti pubblici non economici, dovrà portare ad un alleggerimento di 487 unità dirigenziali (48 di prima e 439 di seconda fascia) e 4.028 dipendenti complessivamente. Ma andando a guardare più da vicino, nei singoli ministeri, si scopre che Difesa e Ambiente sono già in equilibrio nella prima fascia e grosso modo anche le Politiche agricole. Scostamenti modesti si rilevano al Miur, ai ministeri del Lavoro e della Salute. Mentre le direzioni generali sono in sovrannumero allo Sviluppo (+6), ai Beni culturali (+8), alle Infrastrutture e Trasporti (+14). In totale, si scenderà a 163 direzioni generali su 195 in servizio, con 32 posti in sovrannumero.
Per esempio, allo Sviluppo ci sono oggi 22 direttori generali di ruolo e altri 8 «incaricati», cioè distaccati da altre amministrazioni o arrivati dall’esterno (anche con contratti a tempo determinato). Bisognerà scendere a 23: si taglieranno tutti gli «incaricati»? Si opterà per un mix tra ruoli e distacchi? E ancora: un dirigente incaricato allo Sviluppo potrebbe tornare al Miur perché lì c’è più capienza nella seconda fascia. Spetterà ai ministeri deciderlo anche in funzione dei pensionandi, prepensionabili e degli incarichi temporanei destinati a sciogliersi dopo massimo tre anni. Per chi non rientra in queste categorie, non resterà che la mobilità sulla quale i sindacati sono pronti a dare battaglia.
Diversa la situazione dei dirigenti di prima fascia. Il loro saldo complessivo è carente: 1.352 posti nella nuova pianta organica, solo 1.282 effettivamente coperti in base ai dirigenti in servizio attualmente, inclusi gli incaricati. Risultano dunque scoperti 70 posti.
Nel caso del personale non dirigenziale, nonostante il blocco del turnover, le eccedenze maggiori riguardano la Difesa (1.562 persone), le Infrastrutture (598), i Beni culturali e l’Inail (648 più 13). Pochissime le eccedenze nei centri di ricerca: 76 al Cnr, 32 all’Istituto di Fisica nucleare e 12 all’Istituto di geofisica e vulcanologia. In tutto 4.028 esuberi ma il grosso (3.236) sono concentrati nei ministeri.
Messaggero – 16 novembre 2012